Di fronte a una “situazione estremamente tesa”, il principale gruppo automobilistico europeo Volkswagen dovrà ristrutturare le proprie attività e non esclude la chiusura di impianti in Germania, recita il documento interno. “La Germania sta perdendo sempre più terreno in termini di competitività”, si legge. E ancora: “Non si può più escludere la chiusura di impianti nei siti di produzione di veicoli e componenti”.
In questa nota, Oliver Blume, amministratore delegato del gruppo, ritiene che Volkswagen “debba ora agire con decisione”, in un momento in cui “l’industria automobilistica europea si trova in una situazione molto impegnativa e grave”.
La notizia è stata accolta con favore dai mercati azionari, con il prezzo delle azioni Volkswagen che è balzato guadagnando quasi il 3% al Dax.
Volkswagen sta soffrendo per il calo delle vendite, l’indebolimento del settore automobilistico e la crescente concorrenza dei produttori cinesi, in particolare proprio nel paese del Dragone, il suo mercato principale.
Lo scorso anno Volkswagen ha lanciato un vasto programma di ristrutturazione. “Ma la situazione è estremamente tesa e non può essere risolta con semplici misure di riduzione dei costi”, sottolinea la direzione della Volkswagen nel documento.
Il sindacato della filiale IG Metall ha denunciato in un comunicato stampa un piano “irresponsabile” che “scuote le fondamenta della Volkswagen e minaccia massicciamente posti di lavoro e cantieri”. (AGI)