La violenza contro le donne si combatte parlandone senza timori e con un confronto fra le diverse generazioni di vita ed esperienza. Ne è convinta la fondatrice di WomenXImpact, Eleonora Rocca, al termine dell’evento annuale di tre giorni sull’empowerment e la leadership femminile, a Bologna. “E’ stato importante inserirsi in questo movimento, abbiamo voluto lanciare da qui il messaggio di cercare di essere costruttivi a partire dalle tragedie come quella di Giulia, imparando a riconoscere i segnali della violenza e impegnandoci a combattere quello che è un reale problema della nostra società”. In molti degli interventi di questi giorni sui diversi palchi di WomenXImpact è emersa forte l’esigenza della prevenzione e della necessità di capire in anticipo quando ci sono dei rischi.
“Non bisogna temere di parlarne – ha detto Rocca all’AGI – Le donne tendono sempre a considerarsi responsabili della cura delle debolezze altrui, soprattutto di chi si ama. Ma le compagne, le fidanzate, le mogli, non possono sostituirsi allo psichiatra. E’ una pratica pericolosa: bisogna riconoscere i segnali e chiedere aiuto, parlandone. Anche entrare in un contesto come il nostro aiuta chi si trova in difficoltà. Confrontarsi con altre donne, magari di età ed esperienze diverse, può essere importante”. Al di là dell’evento annuale di Bologna, la comunità fondata da Eleonora Rocca tre anni fa, in piena pandemia, comprende 20 mila persone, che scambiano esperienze e competenze a tutti i livelli. “E’ importante collaborare fra generazioni diverse – ha detto ancora – i giovani sono a volte ancora più schiacciati da una situazione socio-economica difficile e hanno sofferto più di tutti della chiusura nella pandemia”. Secondo Rocca, è anche importante sottolineare che “la violenza contro le donne non è solo quella fisica, ma anche quella psicologica, le manipolazioni che avvengono tutti i giorni anche nei luoghi del lavoro”. (AGI)
VEN