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Violenza donne: ‘Semplicemente Donna’, premio per eroine libertà

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Messaggi forti, messaggi di donne che hanno sentito sulla loro pelle la violenza. Donne che hanno lottato per la parità di genere nel mondo del lavoro. Donne coraggiose che hanno combattuto la mafia. Donne che stanno ancora lottando per la loro libertà e la pace nei loro paesi. Sono le storie che sono state raccontate sul palco del teatro comunale “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, per la XI edizione del “Premio Semplicemente donna”, alla vigilia del 25 novembre “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”. Il Premio si è aperto con un ricordo di Giulia Cecchettin e Masha Amini, seguiti da un lungo applauso. In sala tra le autorità anche Elisabetta Belloni, la prima donna a capo dei servizi segreti in Italia. “Mi fa piacere testimoniare a favore di chi si impegna contro la violenza nei confronti delle donne – ha detto la Belloni – oggi le donne sono sempre più numerose nel prendere consapevolezza delle proprie capacità e del fatto che credendo in se stesse possono farcela in qualsiasi livello e settore.” I premi hanno avuto ognuno una intitolazione. Il premio “Donna Coraggio” è stato consegnato a Grazia Biondi, vittima di violenza intra familiare e fondatrice dell’Associazione Manden. “Mi sono sentita onorata di ricevere questo premio – ha detto Grazia Biondi – e soprattutto ho pensato a quelle donne che restano in silenzio. C’è ancora tanto da fare, ci sono le leggi, ma oltre leggi credo si debbano educare le coscienze.” A ritirare il riconoscimento per i “Diritti umani” è stata l’attivista iraniana Pegah Tashakkori. “Questa sera sarò la voce di tutte le donne iraniane – ha detto Pegah Tashakkori – che non possono uscire dal nostro paese. La strada per affermare i nostri diritti è ancora molto lunga, ma non perdiamo la speranza”. La lotta alla mafia è stata rappresentata dall’impegno sociale e civile del sostituto procuratore Annamaria Frustaci e di Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Falcone ucciso nella strage di Capaci. “Si tratta di rendere concrete le misure che vengono disposte – ha detto Annamaria Frustaci – la previsione normativa e’ un traguardo importante, poi bisogna formare tutti gli attori di questo sistema normativo e quindi rendere pronti coloro che si trovano a fronteggiare casi di violenza di genere. Il “codice rosso” significa che non c’è tempo, che non possiamo aspettare”. Tra le premiate anche le giornaliste Daniela Simonetti e Josephine Alessio, l’ex Farfalla della Nazionale di ginnastica ritmica, Anna Basta, la manager Olga Urbani, la scienziata Delia Goletti e la Lady F40, Monica Zanetti, prima donna meccanico del Team Ferrari. “La mia passione per i motori è nata a soli cinque anni – ha detto la Zanetti – consiglio a tutte le donne e le ragazze di non abbandonare i loro sogni”. A ricevere un riconoscimento anche un uomo, un padre. Paolo Picchio, papà di Carolina, prima vittima di cyberbullismo riconosciuta in Italia. A lui il riconoscimento di “Personaggio uomo per i diritti umani” di questo 2023, mentre il Premio Speciale “SOS Villaggi dei Bambini è stato assegnato a Glenda Pizzetti, coordinatrice del Programma Mamma e Bambino del Villaggio SOS di Saronno. Un vissuto quello dei premiati che è stato portato anche nelle scuole dell’Aretino. “Dopo il caso di Giulia Cecchettin sentiamo che tutti si stanno interrogando su come portare nelle scuole il tema della lotta alla violenza sulle donne – affermano gli organizzatori Angelo Morelli e Chiara Fatai – noi sono ben 11 anni che portiamo nelle scuole questi temi. Quest’anno abbiamo coinvolto 15 istituti e ne siamo molto fieri”. (AGI)

AR2/PGI