Per poi partire all’attacco: “In questo contesto il Prosecco, con 700 milioni di bottiglie, è la denominazione più grande del mondo, per cui questa iniziativa croata del Prosek è un’immensa vergogna. Abbiamo un dossier – rivela Zaia – in cui dimostreremo all’Europa che Prosek non è neppure un termine dei croati”. Cerca di contestualizzare Paolo De Castro, che dell’agroindustria italiana è il massimo rappresentante al Parlamento Europeo: “Quello del vino italiano è un settore il cui export vale sette miliardi ed il Prosek che imita il Prosecco è un prodotto da sole diecimila bottiglie. Ciò che è grave – spiega De Castro – è che creerebbe un precedente e si rischierebbe di aprire le porte ad un fenomeno di imitazioni più o meno palesi. Oggi dobbiamo comunque essere contenti della crescita del vino e di tutto il sistema alimentare nazionale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: “Con la Special Edition di Vinitaly mostriamo al mondo il volto migliore, con grandi produttori e le Dop più pregiate, eccellenze che però sono messe in discussione da tentativi di imitazione. Per questo dobbiamo investire ancora di più in promozione e tutela dei nostri prodotti e avremo a disposizione, fino al 2027, 323 milioni di euro.” Vinitaly Special Edition, iniziativa business & professional in calendario dal 17 al 19 ottobre, è il terzo evento dedicato all’industria del vino messo in campo da Veronafiere, dopo OperaWine e Vinitaly Preview, nel percorso di avvicinamento alla 54^ edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022.
La manifestazione è stata inaugurata anche da Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, che ha presentato una ricerca con Nomisma di cui diamo conto nell’articolo a fianco; Carlo Maria Ferro, presidente di ICE-Agenzia, che ha spiegato come sia importante far crescere il valore aggiunto del vino nazionale; Federico Sboarina, sindaco di Verona; Manuel Scalzotto, presidente della Provincia di Verona. Vinitaly Special Edition è in contemporanea con Enolitech, dedicato alle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra e con Sol&Agrifood, con le aziende dell’agroalimentare di qualità. Lunedì 18 e martedì 19 nel PalaExpo di Veronafiere va in scena anche wine2wine business forum, che presenta più di 100 relatori internazionali, 17 aree tematiche, più di 1.500 operatori e manager. I buyer, quindi, sono i protagonisti di questa edizione ed abbiamo sentito dalla loro voce quali sono i vini italiani più gettonati all’estero.
Vladimir Maslov, fondatore di Vinopark Russia: “Da noi in Russia va molto il Pinot grigio, immediatamente dietro Valpolicella, Chianti e Prosecco”. Leggermente diversa la situazione sul mercato scandinavo, dove l’amministratore delegato di Amka Nordic Susann Erni dice: “In assoluto vanno forte i vini piemontesi, poi veneti, con tutta la filiera del Valpolicella, i toscani e anche i pugliesi, che puntano sul prezzo”. In chiusura tre curiosità. La prima è una recente ricerca che certifica il soprasso delle donne sugli uomini nel consumo di vino. Commenta divertito il Direttore generale di Verona Fiere Giovanni Mantovani: “Se davvero è così ne sono felice, perché le donne fanno le vere tendenze ed il vino avrebbe un trend di crescita assicurato anche in futuro”.
La seconda è “Falling Dreams”, la gigantesca installazione multimediale in Fiera, commissionata da Pasqua Vini al collettivo artistico romano NONE, che esplora il tema del sogno con un’architettura di luce e acqua: una cascata di nuvole alta sei metri che produce un paesaggio fluttuante. La terza l’analisi Unione Italiana Vini, che racconta come sia il segmento popular (3-6 euro/litro) a essere il più presidiato dal vino tricolore nel mondo con quasi la metà dei volumi, seguito dal basic (fino a 3 euro) con il 28%, dal premium (6-9 euro) con il 20% e dal superpremium (oltre i 9 euro). Analisi che dimostra come la seconda potenza mondiale del vino abbia ampi margini di crescita dal punto di vista del valore aggiunto.
Fonte: Gedi