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Vinitaly special edition sotto il segno della ripresa

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Vinitaly ritorna, dopo due edizioni “saltate” a causa del Covid19 e Maurizio Danese, presidente Veronafiere, spiega: “riparte e lo fa con questa significativa anteprima speciale, lo farà a dicembre in Cina con Wine to Asia e soprattutto nel 2022 con un’edizione di Vinitaly che è già sold out e nella quale Veronafiere ribadirà al mondo la forza del vino italiano che, anche grazie alla sua Fiera di riferimento, ha visto negli ultimi vent’anni un incremento delle vendite all’estero di circa il 150 per cento ed è un campione del made in Italy con una bilancia commerciale attiva per 6,5 miliardi l’anno”

VERONA. Luca Zaia fa il mattatore ed esalta il “suo” Veneto in occasione della cerimonia di inaugurazione di Vinitaly Special Edition a Verona Fiere, una tre giorni con 350 operatori da 35 nazioni ed un’area espositiva con più di 400 aziende in rappresentanza di tutta produzione del Belpaese, tre padiglioni occupati, 200 top buyer esteri, un programma di 50 degustazioni e 12 convegni. Zaia ricorda che il Veneto è la prima regione italiana per produzione di vino, con 11 milioni di ettolitri, ed il quarto esportatore mondiale, per un valore di 2,2 miliardi, e che questa “è l’annata del secolo, in cui abbiamo prodotto un po’ di meno, ma con una grande qualità “.

Per poi partire all’attacco: “In questo contesto il Prosecco, con 700 milioni di bottiglie, è la denominazione più grande del mondo, per cui questa iniziativa croata del Prosek è un’immensa vergogna. Abbiamo un dossier – rivela Zaia – in cui dimostreremo all’Europa che Prosek non è neppure un termine dei croati”. Cerca di contestualizzare Paolo De Castro, che dell’agroindustria italiana è il massimo rappresentante al Parlamento Europeo: “Quello del vino italiano è un settore il cui export vale sette miliardi ed il Prosek che imita il Prosecco è un prodotto da sole diecimila bottiglie. Ciò che è grave – spiega De Castro – è che creerebbe un precedente e si rischierebbe di aprire le porte ad un fenomeno di imitazioni più o meno palesi. Oggi dobbiamo comunque essere contenti della crescita del vino e di tutto il sistema alimentare nazionale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: “Con la Special Edition di Vinitaly mostriamo al mondo il volto migliore, con grandi produttori e le Dop più pregiate, eccellenze che però sono messe in discussione da tentativi di imitazione. Per questo dobbiamo investire ancora di più in promozione e tutela dei nostri prodotti e avremo a disposizione, fino al 2027, 323 milioni di euro.” Vinitaly Special Edition, iniziativa business & professional in calendario dal 17 al 19 ottobre, è il terzo evento dedicato all’industria del vino messo in campo da Veronafiere, dopo OperaWine e Vinitaly Preview, nel percorso di avvicinamento alla 54^ edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022.

Vinitaly quindi ritorna, dopo due edizioni “saltate” a causa del Covid19 e Maurizio Danese, presidente Veronafiere, spiega: «riparte e lo fa con questa significativa anteprima speciale, lo farà a dicembre in Cina con Wine to Asia e soprattutto nel 2022 con un’edizione di Vinitaly che è già sold out e nella quale Veronafiere ribadirà al mondo la forza del vino italiano che, anche grazie alla sua Fiera di riferimento, ha visto negli ultimi vent’anni un incremento delle vendite all’estero di circa il 150 per cento ed è un campione del made in Italy con una bilancia commerciale attiva per 6,5 miliardi l’anno».

La manifestazione è stata inaugurata anche da Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, che ha presentato una ricerca con Nomisma di cui diamo conto nell’articolo a fianco; Carlo Maria Ferro, presidente di ICE-Agenzia, che ha spiegato come sia importante far crescere il valore aggiunto del vino nazionale; Federico Sboarina, sindaco di Verona; Manuel Scalzotto, presidente della Provincia di Verona. Vinitaly Special Edition è in contemporanea con Enolitech, dedicato alle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra e con Sol&Agrifood, con le aziende dell’agroalimentare di qualità. Lunedì 18 e martedì 19 nel PalaExpo di Veronafiere va in scena anche wine2wine business forum, che presenta più di 100 relatori internazionali, 17 aree tematiche, più di 1.500 operatori e manager. I buyer, quindi, sono i protagonisti di questa edizione ed abbiamo sentito dalla loro voce quali sono i vini italiani più gettonati all’estero.

Vladimir Maslov, fondatore di Vinopark Russia: “Da noi in Russia va molto il Pinot grigio, immediatamente dietro Valpolicella, Chianti e Prosecco”. Leggermente diversa la situazione sul mercato scandinavo, dove l’amministratore delegato di Amka Nordic Susann Erni dice: “In assoluto vanno forte i vini piemontesi, poi veneti, con tutta la filiera del Valpolicella, i toscani e anche i pugliesi, che puntano sul prezzo”. In chiusura tre curiosità. La prima è una recente ricerca che certifica il soprasso delle donne sugli uomini nel consumo di vino. Commenta divertito il Direttore generale di Verona Fiere Giovanni Mantovani: “Se davvero è così ne sono felice, perché le donne fanno le vere tendenze ed il vino avrebbe un trend di crescita assicurato anche in futuro”.

La seconda è “Falling Dreams”, la gigantesca installazione multimediale in Fiera, commissionata da Pasqua Vini al collettivo artistico romano NONE, che esplora il tema del sogno con un’architettura di luce e acqua: una cascata di nuvole alta sei metri che produce un paesaggio fluttuante. La terza l’analisi Unione Italiana Vini, che racconta come sia il segmento popular (3-6 euro/litro) a essere il più presidiato dal vino tricolore nel mondo con quasi la metà dei volumi, seguito dal basic (fino a 3 euro) con il 28%, dal premium (6-9 euro) con il 20% e dal superpremium (oltre i 9 euro). Analisi che dimostra come la seconda potenza mondiale del vino abbia ampi margini di crescita dal punto di vista del valore aggiunto.

Fonte: Gedi