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Viaggio nella Toscana preistorica

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La Toscana offre agli appassionati di storia infiniti spunti di viaggio alla scoperta di luoghi e siti che ricreano il mondo preistorico. E’ lunga la lista dei musei nella regione che ricostruiscono gli albori dell’umanità con testimonianze e ricostruzioni, ma il punto di partenza per un viaggio nella preistoria dovrebbe cominciare da Firenze e dal suo Museo ‘Paolo Graziosi’, che offre un’esperienza didattica molto interessante in una sala introduttiva e in due zone espositive.

Nella prima sala viene presentata una sintesi didattica sull’evoluzione fisica e culturale dell’Uomo, mentre la seconda sala comprende un ampio settore sui materiali provenienti dai più importanti siti preistorici italiani, dal Paleolitico arcaico all’Età del Bronzo. Ci sono anche un percorso dedicato all’arte e un altro settore destinato alla preistoria africana, della quale il museo detiene in Italia il maggior numero di collezioni. La visita al museo è consigliabile con un’audioguida. Un’altra tappa museale importante è quella di Cetona, in provincia di Siena, dove si trova il Museo Civico per la Preistoria che documenta le più antiche fasi del popolamento umano in questo territorio. Il percorso museale mostra i materiali recuperati con recenti metodi di ricerca e illustra anche l’evoluzione paesaggistica dell’area di Monte Cetona. La visita è arricchita dal percorso dell’Archeodromo del Belvedere, un villaggio dell’Età del Bronzo perfettamente ricostruito all’interno del parco archeologico naturalistico di Belverde.

    Qui si possono visitare le cavità che si sono formate nei blocchi di travertino nel corso dei millenni, abitate e utilizzate dall’Uomo sin dall’antichità. Alcune furono scelte come luoghi di sepoltura e di culto, come hanno rivelato le ricerche archeologiche: nella grotta Lattaia, per esempio, sono stati ritrovati oggetti votivi del periodo ellenistico; e la grotta di san Francesco, la più vasta dell’intero complesso, che pare sia stata luogo di soggiorno del Santo. Lungo il sentiero che conduce all’eremo francescano di santa Maria si possono attraversare tre cavità comunicanti – antro della Noce, del Poggetto e la tombetta della Strada – dove sono state ritrovate antiche tracce di presenza umana. Sempre a Siena, nei laboratori del dipartimento di Scienze Archeologiche e dei Beni Culturali dell’Università sono esposte le collezioni di preistoria, archeologia classica e medievale con reperti rinvenuti durante i progetti di ricerca sul campo e da raccolte didattiche, pannelli, riproduzioni e repliche. Numerosi sono gli oggetti in ceramica, ma sono esposti anche quelli in pietra, in metallo e in vetro, dalla Preistoria al Rinascimento.
A Manciano, in Maremma, il museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora offre innovative esperienze multimediali: QR code per approfondire i contenuti ed esperienze di realtà aumentata e immersiva, come la suggestiva ricostruzione in 3D di una capanna neolitica. Il museo ricostruisce la vita delle comunità presenti nel territorio prima della comparsa della civiltà etrusca, dal Paleolitico all’Età del Bronzo (museidimaremma.it). Il museo delle Statue Stele Lunigianesi di Pontremoli, con sede nel castello del Piagnaro, ospita una raccolta di grandissima suggestione che racconta uno dei fenomeni più importanti della megalitica europea, con sculture che rappresentano ancora oggi un enigma in parte irrisolto. Le Statue Stele, antiche testimonianze scolpite nella pietra arenaria dalle popolazioni vissute tra il IV e il I millennio a.C., rappresentano il più antico e misterioso patrimonio di questa terra. Nel Centro di documentazione Musei Sant’Agata di Scarperia, nel Mugello, si scoprono reperti dalla preistoria al Medioevo, che testimoniano la presenza dell’Uomo nel Mugello; c’è anche la possibilità di visitare un villaggio preistorico ricostruito con capanne dell’età paleolitica, del bronzo e del ferro.
Infine sono numerosi i siti archeologici in riva al mare, soprattutto nell’arcipelago dove, oltre ai resti di ville romane e a relitti di navi, spuntano testimonianze preistoriche. Sul Monte Capanne dell’isola d’Elba si ammirano anche misteriosi sassi, disposti verticalmente come menhir, e da qui arrivano anche molti dei manufatti oggi conservati al Museo archeologico di Marciana. All’isola del Giglio il mare ha restituito ritrovamenti che fanno pensare a insediamenti d’epoca neolitica e nella vicina Giannutri i fondali di Punta Scaletta e di Cala Spalmatoio nascondono resti di navi romane ed etrusche. Pianosa fu abitata già in epoca preistorica, come dimostrano gli utensili del paleolitico e le ossa di animali scoperti nella Grotta dei Cervi a Cala Biagio. Dall’isola di Capraia sono passati Fenici, Greci, Etruschi e Romani ma forse anche popoli più antichi, come dimostrano le pietre sulla Sella dell’Acciatore, disposte curiosamente forse per qualche rituale.
Per maggiori informazioni: visittuscany.com (ANSA).