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Verso l’addio alla Via della Seta: Fincantieri valuterà le strategie in Cina

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Folgiero: prima vanno rispettati gli accordi contrattuali presi. A fine anno la consegna di Magic.

La nostra collaborazione con la Cina era ed è una collaborazione che va per fasi, quindi abbiamo degli impegni contrattuali per assisterli su alcune specifiche tappe, una volta completate le fasi e le tappe valuteremo»: così l’amministratore delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero, a margine del varo di Explora II, aveva risposto a una domanda sulle conseguenze dell’addio dell’Italia alla Via della Seta. Se la premier Giorgia Meloni dovesse interrompere l’accordo con Pechino, quale sarebbe il destino della joint venture del gruppo triestino in Asia? Fincantieri conferma che intende adempiere agli impegni presi e poi ci sarà una verifica. Per vari analisti non è da escludere che nel nuovo scenario geopolitico su questa joint venture sino-italiana nella navalmeccanica possa anche calare il sipario.

Intanto la competizione fra Usa e Cina è entrata in una fase calda nei nuovi difficili assetti gepolitici. Le imprese italiane sembrano già pronte su percorsi strategici alternativi alla Via Della Seta: all’ultimo G20 indiano Biden ha lanciato la proposta della Via Del Cotone, la nuova rotta che dall’India passa per l’Arabia Saudita e attraversa il Mediterraneo per raggiungere l’Atlantico.

Tornando alla presenza in Cina Fincantieri è il partner industriale nella joint venture siglata nel 2014 fra Carnival e China State Shipbuilding Corporation, colosso della cantierististica della Repubblica Popolare. Un progetto che consente a Pechino di entrare nel ricco mercato della navalmeccanica per la costruzione di navi da crociera. In cantiere ci sono due navi della classe “Vista” che opereranno con il marchio Adora: la prima presentata in maggio, Adora Magic City, avrà come porto di partenza Shanghai e sarà consegnata alla fine di quest’anno mentre la seconda arriverà nel 2025. Adora Magic City può ospitare a bordo circa 4.250 passeggeri ed è la prima realizzata in Cina con un design di bordo personalizzato secondo i gusti specifici dei clienti cinesi. Fincantieri fornisce la piattaforma tecnologica e una serie di servizi tecnici, tra i quali attività di project management, gestione della catena di fornitura e vendita di sistemi e componenti fondamentali. C’è anche un impatto economico regionale. La controllata Marine Interiors, che ha sede a Ronchi dei Legionari, fornisce le 2800 cabine.

Intanto va registrata l’uscita dal gruppo dopo undici anni del Ceo di Fincantieri Apac (Asia Pacifico) Fabrizio Ferri: «Ho avuto l’onore e il privilegio di lavorare per una grande organizzazione italiana al fianco di professionisti straordinari», scrive il top manager nel suo saluto pubblicato su Linkedin. Nel post definisce la joint venture tra Fincantieri e Cssc «uno dei progetti più redditizi nella storia di Fincantieri» con la realizzazione della prima nave da crociera per il mercato cinese: «Un esempio di efficace collaborazione industriale tra Italia e Cina che ha dato la possibilità a molte Pmi italiane di entrare nel mercato cinese».

Il mercato delle crociere intanto è in ripresa. Clia, l’associazione internazionale delle compagnie, prevede che a fine 2023 si arriverà a 33 milioni di passeggeri trasportati nel mondo (+11% sul 2019) mentre gli italiani che saliranno su una nave supereranno i 950mila sui livelli del 2019. Insomma, la crisi determinata dagli anni della pandemia sembrerebbe superata. Fincantieri, con i suoi 18 cantieri in quattro continenti, controlla solo nelle navi da crociera una quota superiore al 40% su scala globale con oltre 125 navi consegnate dal 1990. —

 

Di PIERCARLO FIUMANÒ- fonte: https://nordesteconomia.gelocal.it/