AGI – Riprende lentamente, non senza difficoltà organizzative, tra timori e speranze, l’attività negli aeroporti cosiddetti ‘minori’. Sono gli scali prediletti dalle low cost, oltre che da alcune compagnie più blasonate, per raggiungere le località turistiche e le città d’arte del Belpaese, anche le più lontane dai circuiti tradizionali. Protagonisti dell’industria delle vacanze, sono rimasti deserti nei lunghi mesi del lockdown e ora provano a ripartire. Alcuni sono operativi da qualche settimana, anche se con passeggeri ridotti al minimo, altri riprendono i collegamenti in questi giorni. Si punta a recuperare il tempo perduto nella strana estate ai tempi del coronavirus.
BERGAMO ORIO AL SERIO
Si è ripreso a volare, ma l’operatività è al minimo. Il fatturato dello scalo di Orio al Serio durante il lockdown si è quasi azzerato. Un dato economico che ha pesato in termini di bilancio ma pure sui dipendenti. Per questo spiegano da Sacbo, la società che gestisce lo scalo lombardo, più del 90% del personale è finito in cassa integrazione. In queste settimane, la ripresa dei voli ha cominciato ad animare l’aerostazione: il ritorno al lavoro è stato però scaglionato. È stata annunciata la ripresa dei collegamenti nazionali in attesa che Ryanair riprenda la programmazione verso i diversi scali europei. A un mese esatto dalla ripresa dei voli di linea, il 18 maggio scorso con la riattivazione del primo di una serie di collegamenti che Wizz Air continua a garantire, la compagnia aerea Volotea ha inaugurato oggi la rotta con Olbia. Dal 20 giugno e per tutti i fine settimana estivi, sabato e domenica, Volotea collegherà Milano Bergamo a Lampedusa e Pantelleria. Domenica 21 giugno Ryanair riprenderà le operazioni da Milano Bergamo. “Se la pandemia non avrà ritorni di fiamma, prevediamo di tornare ai livelli pre crisi solo alla fine del 2021”, dicono dalla società di Gestione incrociando le dita.
LINATE
Malpensa e Linate, gli aeroporti gestiti da Sea, faticano a ripartire dopo l’emergenza coronavirus. Se lo scalo varesino ha aperto un solo terminal, Linate è addirittura chiuso e non è chiaro quando riaprirà. E l’arrivo delle vacanze potrebbe non migliorare di molto la situazione. Su Malpensa, fino al 15 giugno, era aperto il Terminal 2, che non aveva mai chiuso per permettere gli arrivi dei voli cargo. Il crollo dei numero di passeggeri, comunque, è stato di circa il 99%. Da lunedì è stato tutto spostato al Terminal 1, più grande. Nell’ultima settimana è stato registrato un leggero aumento del traffico, con i passeggeri passati da 3 mila a 10 mila. I voli attualmente sono 90 al giorno tra arrivi e partenze (si arriva a 150 con i cargo), ma sono ancora un sesto del numero di movimenti che c’erano a Malpensa prima dell’emergenza coronavirus (circa 600). Il futuro di Linate, invece, è quanto mai incerto. Al momento l’aeroporto è chiuso, perché sarebbe antieconomico aprirlo. Ci sono pochi passeggeri e dunque si cerca di concentrarli tutti in un terminal. Tra l’altro lo scalo milanese è piuttosto piccolo, quindi sarebbe difficile assicurare il distanziamento necessario tra le persone. Per garantire la distanza di sicurezza, Linate potrebbe ospitare solo due voli all’ora, invece dei nove pre-covid.
CUNEO
Una nuova rotta e una nuova compagnia per l’aeroporto piemontese, ora aperto ai voli privati ma che diventerà pienamente operativo a partire dal prossimo 4 luglio con il primo volo di linea Ryanair diretto a Cagliari. Per lo scalo, che ha recentemente assunto il nuovo nome di aeroporto Cuneo ‘Langhe ed Alpi del mare’, “il network pre-lockdown sarà riconfermato”, come spiega il direttore generale Anna Milanese. Anzi, “abbiamo una nuova compagnia ed una nuova rotta. A Ryanair ed Air Arabia Maroc si aggiungerà, infatti, Albastar che collegherà Cuneo con Trapani”. Il nuovo collegamento partirà dal prossimo 10 luglio fino al 7 settembre. “Ci stiamo preparando – dice ancora Anna Milanese – attenendoci alle linee guida che sono state diramate da Easa ed Enac, garantendo la massima sicurezza ai passeggeri in transito con percorsi nuovi che garantiscano la separazione dei flussi, distanziamento sociale, rilevamento della temperatura all’ingresso del terminal ed obbligo della mascherina. Abbiamo investito – spiega ancora – in automazione tecnologica di alcuni processi , per agevolare la riduzione di contatto interpersonale tra passeggeri e staff”.
BOLZANO
È l’aeroporto più settentrionale d’Italia ma è operativo solo per pochi charter estivi, voli privati, attività sportiva e servizi istituzionali. Si tratta dell’aeroporto ‘Dolomiti’ di Bolzano che da esattamente cinque anni non offre più collegamenti di linea. Era infatti, il 18 giugno del 2015, quando la compagnia svizzera Darwin Airline interrompeva con i suoi Saab 2000 i collegamenti, iniziati il 30 giugno di due anni prima, tra Roma Fiumicino e Bolzano. Lo scalo altoatesino, codificato dalla Iata con la sigla ‘BZO’, negli ultimi vent’anni è stato più volte adeguato alle normative vigenti. Dalla costruzione della nuova aerostazione si è passati al rimodernamento della torre di controllo, dalle utilities per i passeggeri fino all’allungamento della pista che adesso è di 1.294 metri per consentire l’operatività di aerei più grandi. Dal ‘Dolomiti’ hanno operato negli anni tutte compagnie straniere, prima le austriache Tyrolean Airways e Air Alps, e infine Darwin. A frenare l’offerta dei voli di linea è stato il referendum provinciale consultivo del 12 giugno 2016. A seguito dell’abbandono di Darwin, la Provincia Autonoma di Bolzano ha emanato un disegno di legge con l’impegno dell’ente pubblico a finanziare l’aeroporto fino al 2022 con 2,5 milioni di euro anni (la cifra sarebbe poi scesa a 1,5 milioni). Finanziamenti che sarebbero stati sospesi se non fossero stati raggiunti i 170.000 passeggeri annui. Alla consultazione popolare, il 70 per cento dei votanti ha espresso parere negativo. Stando ad una cordata di imprenditori altoatesini che avrebbe fondato una nuova compagnia, i voli di linea sarebbero dovuti riprendere prima lo scorso marzo, poi a giugno ma allo stato attuale tutto tace.
TRIESTE AIRPORT
Ancora isolato da Roma e Milano Trieste Airport, lo scalo del Fvg, dopo che i vertici per settimane avevano trattato con Alitalia per il ripristino post lockdown in particolare per il volo sulla capitale, anche perché al momento Linate è chiuso. L’accordo su Roma era stato trovato ma la firma non è mai arrivata. Del resto la crisi da coronavirus, che si è aggiunta alle difficoltà della compagnia di bandiera, ha di fatto tagliato fuori la regione di Nord Est, con Marco Consalvo e Antonio Marano, rispettivamente ad e presidente di Trieste Airport, che allargano le braccia sconsolati, dopo il congelamento della pratica. Non è ancora attiva la newco pubblica della compagnia di bandiera e quindi si è giunti allo stallo, con proteste da tutte le parti: dalla Regione Fvg sino ai parlamentari di destra e sinistra. Il resto del programma per Ronchi è invece confermato. Il primo volo commerciale, dopo lo stop imposto dal coronavirus, sarà un Volotea. Decollerà da Trieste Airport domani, destinazione Napoli. Con Volotea, da luglio, sono in partenza anche le destinazioni Palermo, Lamezia Terme e Olbia. Buone notizie pure da Ryanair. Con la compagnia irlandese è già fissato il primo volo su Catania (il 23 giugno) e sono in vendita quelli su Cagliari (2 luglio), Londra Stansted (2 luglio), Valencia (3 luglio) e Bari (1 agosto). A luglio le frequenze per l’Italia saranno due a settimana, come su Londra, mentre su Valencia ci si fermerà a una. Ad agosto si salirà però a tre per Londra e a due per Valencia. Solo il Malta resta in stand-by, con possibile ripartenza rinviata a settembre-ottobre.
TREVISO
Chiusura temporanea fino al mese di ottobre. Quando la Save Spa, società di Enrico Marchi che gestisce gli scali aeroportuali di Venezia e Treviso, ha comunicato che il Canova di Treviso sarebbe rimasto chiuso per tutta l’estate sembrava quasi impossibile da credere. L’aeroporto, seppur di dimensioni molto più ridotte rispetto a quello veneziano, dalla fine degli anni ’90 è infatti diventato un punto di riferimento soprattutto per i vettori low-cost (non è un caso infatti se Ryanair lanciò proprio da Treviso il primo volo dall’Italia per Londra nell’estate del 1998). Contattata telefonicamente dall’AGI la società non ha voluto rilasciare dichiarazioni differenti da quanto già spiegato pochi giorni fa dallo stesso presidente Marchi. “Nel mese di giugno – ha spiegato – il traffico del sistema Venezia-Treviso subirà una flessione del 95%, che solo parzialmente potrà recuperare nei seguenti mesi estivi. Ci aspettiamo infatti una ripresa graduale del traffico, a macchia di leopardo, sulla base dell’evolversi della situazione e delle disposizioni sanitarie che l’Europa e i singoli paesi metteranno in atto. Per tale motivo, in questa fase di transizione, abbiamo deciso di concentrare l’attività al Marco Polo, in vista comunque di una ripresa operativa del Canova in autunno. Anche altri aeroporti italiani stanno attuando le stesse soluzioni, sono scelte obbligate e necessarie ma, ripeto, temporanee”.
RIMINI E FORLÌ
Riesplode in Romagna la ‘guerra dei cieli’. Una guerra tra aeroporti che in molti definiscono ‘tra poveri’, considerato il delicato momento che il settore vive alle prese con la pandemia. I due protagonisti, a oggi entrambi senza traffico, sono il ‘Federico Fellini’ di Rimini e il ‘Luigi Ridolfi’ di Forlì. Il primo è in mano da fine 2014 a una società privata, Airiminum 2014, che ha vinto l’ultimo bando mentre il secondo, gestito dalla società F.A. è chiuso dal 2013 dopo il fallimento di Seaf prima e a seguito della mai entrata in funzione dopo la vittoria del bando di gestione da parte della società Air Romagna la cui licenza è stata revocata. I due scali, va sottolineato, distano tra loro una cinquantina di chilometri e il ‘Marconi’ di Bologna gravita verso nord alla stessa distanza. Nelle scorse ore il governo ha inserito lo scalo forlivese tra quelli più importanti in Italia, viatico alla riapertura al pubblico dopo che saranno ripristinati i servizi di sicurezza. Ed è proprio su questo ultimo punto che si levano le critiche dal fronte riminese che contesta le ingenti somme di denaro pubblico (c’è chi sostiene anche 200 milioni di euro) che lo stato potrebbe spendere per i servizi doganali, vigili del fuoco, controllo aereo, finanza e personale di Enav. Il tutto, secondo i riminesi, senza il necessario ‘spazio’ di mercato. “Se ancora oggi ci sono imprenditori che pensano sia opportuno un secondo aeroporto in Romagna – dice Laura Fincato, presidente di Airiminum 2014 – faccio il mio personale in bocca al lupo, anzi, faccio loro i miei auguri”. In effetti il mondo della politica forlivese, sia di maggioranza che di opposizione, preme per la riapertura ma il gestore non ha ancora comunicato il suo piano industriale e quale sarà la collocazione nel contesto regionale. Intanto lo scalo riminese di Miramare si prepara a riaprire dopo il lockdown: a breve la città rivierasca sarà collegata con l’Iran, con Mosca, Varsavia e grazie al ritorno di Ryanair e Lufthansa. La società ha presentato i numeri 2019: 10,7 milioni di fatturato, zero debiti e un utile di un milione di euro con la promessa di investire 23 milioni di euro da qui al 2023. Lo scalo forlivese sta invece cercando ora di definire accordi coi singoli vettori per tornare a volare, alcuni dei quali, secondo quanto appreso, potrebbero essere gli stessi che operano già su Rimini.
AEROPORTI TOSCANA
Si vola poco sui cieli della Toscana: la ripresa delle attività degli aeroporti di Pisa e Firenze è per ora limitata a pochi voli quotidiani, molti cancellati, ma già dalle prossime settimane dovrebbero aumentare le rotte e i collegamenti con la ripresa delle attività di Ryanair a Pisa e di Vueling su entrambi gli scali. Al Galilei di Pisa restano chiusi tutti i negozi e l’orario è ridotto. Solo cinque i voli in programma oggi, ma sono stati cancellati i collegamenti con Tirana e Bucarest, mentre resta attiva la rotta su Amsterdam e Roma. Nel principale aeroporto toscano pesa l’assenza dei voli turistici effettuati soprattutto dalle low cost. Ryanair, tra le principali compagnie attive sullo scalo, da lunedì riprenderà i voli su Pisa per Bari e Palermo, due giorni dopo ripartirà anche il collegamento con Catania. Un programma destinato a incrementarsi fino alle 42 rotte previste in estate, che offriranno collegamenti con tutta l’Europa. A Firenze, il cui aeroporto ha ripreso l’attività a maggio per i soli voli privati, AirFrance-Klm è stata la prima a riattivare i voli fin dal primo giugno. Anche oggi il capoluogo toscano è collegato con Amsterdam e Parigi, oltre che con Palermo, Catania e Zurigo con voli anche di AirDolomiti e Swiss. Su entrambi gli scali toscani il traffico è comunque al minimo rispetto alla normale operatività, soprattutto su Pisa, il più utilizzato dai turisti in arrivo in Toscana e dagli italiani in partenza per le vacanze.
ANCONA
Sarà Volotea, da domani, ad aprire ufficialmente le rotte estive dell’aeroporto di Ancona: il volo per Catania, in partenza alle 18.45, avrà 150 passeggeri a bordo. È il segnale di un ritorno veloce alla normalità, ma anche della centralità dello scalo dorico per alcune delle principali rotte turistiche e commerciali italiane ed europee. La società low-cost con quartier generale a Barcellona, dal 3 luglio aprirà il collegamento con Olbia, il giorno dopo con Palermo e Cagliari, consolidando l’offerta e, soprattutto, “la nostra volontà di continuare a investire in Italia, sostenendo con i nostri voli l’intero comparto turistico nazionale”, come ha ricordato Valeria Rebasti, commercial country manager Italy & Southeastern Europe della compagnia. E se giugno va considerato come una sorta di ‘mese prova’, luglio si annuncia come il primo mese di massima operatività, visto che alle rotte italiane esercitate da Volotea si aggiungeranno quelle internazionali garantite da Ryanair: Londra-Stansted, Bruxelles-Charleroi e Düsseldorf. “Siamo fieri di poter riprendere i collegamenti per l’estate 2020 e di contribuire alla ripresa dell’economia e del turismo delle Marche – ha dichiarato Chiara Ravara”, capo della comunicazione internazionale della compagnia irlandese.
La Fase 3 è una sorta di Fase 1 per la nuova proprietà dell’aeroporto di Ancona, dove Aerodorica è passata dalle mani pubbliche a quelle del fondo anglo-svedese Njord, che ha messo sul piatto 15 milioni di investimenti, necessari per mettere la parola fine a una crisi economica preoccupante, che ha avuto un impatto significativo anche sui livelli occupazionali. Accanto ai voli sicuri di Volotea e Ryanair, ci sono quelli potenziali autorizzati dall’Ue, che ha approvato la concessione degli aiuti per le start up di nuovi voli verso lo scalo dorico.ù
PERUGIA
Dopo la lunga chiusura a seguito della pandemia, l’aeroporto dell’Umbria si appresta a ripartire. Il primo volo della ‘Fase 3′ del ‘San Francesco d’Assisi’ di Perugia sarebbe dovuto partire oggi per Tirana, prima che la compagnia Albawings lo cancellasse giustificando la decisione con le “restrizioni disposte dal governo albanese”, che avrebbe deciso di limitare i collegamenti. I primi voli, quindi, salvo imprevisti dovuti alle compagnie, che hanno il potere di annullare gli scali unilateralmente, saranno domenica 21 giugno: uno per Catania, operato da Ryanair e l’altro per Tirana, operato sempre da Albawings. L’aeroporto dell’Umbria ha completato tutte le opere di adeguamento legate alle nuove regole del distanziamento, di sanificazione e di igienizzazione ed è operativo già dal 25 maggio, limitatamente ai voli di aviazione generale e alla scuola volo, ma a partire da domenica dovrebbe a poco a poco ripristinare i collegamenti nazionali ed europei. Come altri scali italiani, dunque, quello di Perugia si aggiungerà ai 25 che sono già autorizzati a ripartire dal decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il ‘San Francesco d’Assisi’ ne ha fatto richiesta ed è in attesa del decreto che integrerà l’elenco con i nomi degli aeroporti che si apprestano a riprendere la regolare attività. Si comincerà dunque con i voli per Tirana, che saranno bisettimanali con partenze il giovedì e la domenica, e con quelli per Catania, il venerdì e la domenica. Da mercoledì 1 luglio sarà possibile volare anche su Londra, sempre con Ryanair, che dal 15 luglio al 15 settembre assicurerà quattro viaggi a settimana verso la capitale inglese. Dal 4 luglio Ryanair introdurrà anche il volo per Bruxelles, previsto due volte a settimana, e quello per Rotterdam. In agosto, fa sapere inoltre la direzione, “potrebbe inoltre aggiungersi qualche altro volo che era in programma e che è stato interrotto per il Covid-19”.
PESCARA
L’aeroporto d’Abruzzo è pronto a ripartire. Il 22 giugno Ryanair riprenderà i collegamenti da e per lo scalo di Pescara, con il ripristino del volo Milano-Bergamo e incrementando il numero di rotte e la loro frequenza a partire dal 1 luglio. “Con l’allentamento delle restrizioni negli spostamenti”, fanno sapere dalla Saga, la società che gestisce lo scalo abruzzese, “la voglia di viaggiare si fa sempre più forte, come confermano i recenti dati di traffico sul nostro sito. L’Italia risulta essere tra le destinazioni turistiche più ricercate dai visitatori europei e tra gli utenti italiani le destinazioni più popolari, oltre al Bel Paese, sono sicuramente Regno Unito, Germania, Belgio, Romania e Spagna”. La ripresa dei collegamenti, oltre a sostenere l’economia e il turismo regionale da cui dipendono migliaia di posti di lavoro, offrirà anche l’opportunità di favorire i flussi di passeggeri business e leisure dall’aeroporto di Pescara verso le altre regioni italiane, con collegamenti diretti tutto l’anno, e verso le più importanti e gettonate destinazioni europee. L’operativo da e per l’aeroporto di Pescara include sia il collegamento nazionale con Milano-Bergamo, sia destinazioni internazionali – Londra-Stansted, Bruxelles-Charleroi, Francoforte, Barcellona, Düsseldorf, Bucharest. “Ryanair è lieta di annunciare che verranno ripristinate 7 rotte da e per l’aeroporto di Pescara a partire dal 1 luglio, come parte integrante dell’operativo per l’estate 2020. Il volo Pescara-Milano Bergamo sarà già disponibile dal 22 giugno. A luglio riprenderanno infine i collegamenti della compagnia Volotea, che oltre ai voli diretti a Palermo, Catania e Cagliari, attiverà anche una nuova rotta per Olbia.
BARI E BRINDISI
Dal 19 maggio scorso in Puglia è iniziata la graduale ripresa dei voli. Il primo collegamento internazionale è stato con la compagnia Wizzair da Bari a Sofia. Attualmente sono circa 80 le rotte che collegano gli aeroporti di Bari e Brindisi con le principali città italiane ed estere. Dal primo giugno Alitalia ha ripristinato il volo Bari-Milano. Sempre dal capoluogo pugliese il 4 giugno è ripreso il volo di WizzAir per Budapest, il primo luglio invece partirà il nuovo volo per Tirana. La compagnia easyJet, dal 16 giugno ha ripristinato i collegamenti per Milano Malpensa e dal 2 luglio volerà verso Venezia. Dal primo agosto, invece Bari sarà collegata, sempre con Wizzair a Londra Gatwick e dal 3 con Nantes. Air France ha ripreso a volare per Parigi Charles de Gaulle dal 13 giugno scorso. Novità il volo di Air Dolomiti Bari-Firenze che parte venerdì 19 giugno a cui si aggiunge il ritorno del Bari-Monaco dal 5 luglio. Dal 19 giugno con Volotea si volerà per Venezia e Verona, dal 20 per Catania e Palermo, il 3 luglio per Olbia. Dal 21 giugno riprendono anche i voli di Ryanair per Bologna, Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Pisa e Malta. Dal 22 giugno invece si torna a volare per Milano Orio al Serio, Genova, Treviso, Torino; dal 23 per Cagliari. Il 1 luglio si parte per Budapest, Karlsruhe, Maastricht, il 2 per Bruxelles Charleroi, Francoforte Hahn, il 3 sarà la volta di Londra Stansted, Cracovia, Berlino, Dublino, Praga, Parigi Beauvais, Dusseldorf Weeze, Valencia. Il 4 luglio, sempre Ryanair vola per Madrid e Liverpool, il 2 agosto per Vienna. Amsterdam torna ad essere raggiungibile da Bari dal 20 giugno con Transavia che opererà da Brindisi a partire dal 4 luglio il volo per Rotterdam. Luxair invece collega Bari a Lussemburgo dal 16 giugno. Dal 4 luglio, Bari sarà più vicina a Francoforte grazie A Lufthansa che collegherà con la compagnia del gruppo, Swiss, Bari con Zurigo a partire dal 6 luglio prossimo. Albawings, invece dal 15 giugno collega Bari a Tirana. Su Brindisi, da sabato 13 giugno Swiss ha ripristinato il collegamento con Zurigo; Volotea dal 20 giugno sempre da Brindisi volerà su Venezia, dal 4 luglio su Genova. La compagnia easyJet dal 16 giugno ha ripristinato i collegamenti per Ginevra, dal 1°luglio si volerà per Basilea e Milano Malpensa, dal 2 per Venezia e dal 22 per Parigi Orly. Quattordici i collegamenti ripristinati da Ryanair: Bologna (21 giu), Roma Fiumicino, Milano Bergamo e Milano Malpensa (23 giu), Verona e Parigi Beauvais (1° lug), Londra Stansted, Torino, Venezia Treviso e Pisa (2 lug), Bruxelles Charleroi e Manchester (3 lug), Eindhoven e Francoforte (4 lug). Alitalia invece collegherà Brindisi a Roma e Milano dal 1 luglio.
TRAPANI, LAMPEDUSA E PANTELLERIA
La provincia di Trapani ha dichiarato la sua guerra ad Alitalia, ma non ha intenzione di restare inerte. Così dopo il flash mob di sindaci e imprenditori ieri davanti allo scalo di Birgi, diventa ufficiale il ritorno del volo quotidiano per Roma Fiumicino, cancellato dalla compagnia di bandiera nei giorni scorsi, e riattivato dal management di Airgest, società di gestione del “Vincezo Florio”, grazie ad Albastar, già presente con le rotte per Cuneo e Milano Malpensa. La stagione partirà il 21 giugno, con o senza Alitalia. Le tariffe dei biglietti in vendita dal 18 giugno, saranno low cost, e ci sarà una tariffa concorrenziale per chi è stato lasciato a terra. La presidente della compagnia spagnola, con sede anche a Catania, oltre che a Palma Di Maiorca, Milano e Bergamo, Daniela Caruso, ha anticipato che stanno lavorando per basare, a breve, un aeromobile a Trapani, un Boeing 737-800 da 189 posti in classe unica, e subentrare anche nella tratta verso Milano Linate. È, ad agosto, si potrà raggiungere Lourdes, via Roma con lo stesso biglietto. “La notizia è doppiamente positiva – ha affermato Salvatore Ombra – non solo perché, dopo l’abbandono di Alitalia, una importante tratta è stata subito riattivata ma anche e soprattutto perché volerà in orari più consoni per professionisti e turisti stessi, con partenza la mattina presto e rientro la sera, punto su cui avevamo esortato la vecchia compagnia, senza risposta. Adesso il territorio deve rispondere volando e acquistando i biglietti, visto che non vivono di finanziamenti statali”. Un simbolico volo di aeroplanini di carta tricolore è servito per far lanciare dal management di Airgest alcune richieste rivolte al governo nazionale per aiutare lo scalo a riprendere il proprio progetto di rilancio: innanzitutto maggiore attenzione per i piccoli aeroporti, la concretizzazione del provvedimento che sospende l’addizionale comunale, una impostazione delle politiche di settore meno “Alitaliacentriche” e, ancora, il ristoro dei danni da chiusura. In fibrillazione anche gli scali di Lampedusa e Pantelleria, serviti dalla danese Dat. Resta il problema legato al numero dei posti disponibili: nonostante dal primo giugno abbia aumentato i voli giornalieri tra Palermo e Lampedusa, passati da uno a due, “i disservizi continuano e molti passeggeri continuano a restare a terra”, denuncia il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che aggiunge: “Quello che insieme con il sindaco di Pantelleria continuiamo a ripetere da settimane, e che la Dat finge di non capire, è che se la capienza a bordo è limitata per le norme Covid, bisogna aumentare il numero di voli o in alternativa utilizzare aerei più grandi. La Dat copre le tratte sociali con Lampedusa e Pantelleria in regime di continuità territoriale, ciò significa che riceve un contributo pubblico per assicurare ai residenti la possibilità di spostarsi, cosa che oggi non è garantita”.
CROTONE E REGGIO CALABRIA
I due scali si dibattono in una crisi perenne, probabilmente frutto anche di una gestione poco oculata in passato affidata per lo più alle amministrazioni locali. Le cose non sono cambiate granché neppure con la nascita di un’unica società di gestione dei tre scali calabresi: la Sacal, la società mista pubblico-privato che in precedenza amministrava solo l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme e che dal 2018 ha ottenuto la gestione per trent’anni anche dello scalo pitagorico e di quello dello Stretto. In questi ultimi due anni, infatti, su Crotone sono stati istituiti solo alcuni collegamenti periodici con Bergamo, Pisa e Bologna operati da Ryanair. Analogamente a quanto accaduto su Reggio Calabria che ha potuto usufruire di voli giornalieri con Roma e Milano operati da Alitalia, anche in questo caso con una buona risposta dell’utenza che comprende, tra l’altro, anche il bacino della vicina città di Messina, ma con tutte le incognite riservate dal destino della compagnia di bandiera. Sulla Sacal si sono spesso appuntate le critiche delle amministrazioni locali e di comitati di cittadini. L’accusa è quella di riservare attenzioni e risorse solo all’aeroporto di Lamezia Terme e di trascurare gli altri due. Ad aggravare questo scenario è quindi arrivata la pandemia e la chiusura degli aeroporti per un lungo periodo. Ma mentre quello di Lamezia Terme è già ripartito a Crotone e Reggio Calabria occorrerà attendere ancora fino al prossimo 28 giugno non fosse altro perché alcuni voli sono stati già programmati e venduti dalle compagnie. Dal Sant’Anna la Ryanair tornerà a volare il 3 luglio verso Bergamo Orio al Serio ma solo tre volte a settimana. Va meglio al Tito Minniti dove Alitalia effettuerà due collegamenti giornalieri con Roma e altri due con Milano a partire dall’1 luglio. (AGI)
ALGHERO
Ripresa difficile per l’aeroporto di Alghero dove al momento opera solo Alitalia. Sono circa 600 in totale i passeggeri che stanno transitando ogni giorno nello scalo del Nord Sardegna rimasto chiuso dal 12 marzo al 2 giugno scorsi e che ha riaperto il 3 giugno. Alitalia garantisce otto collegamenti giornalieri, tra andata e ritorno, di cui quattro con Roma Fiumicino e altrettanti con Milano Malpensa. Mancano ancora le compagnie low cost che garantivano un flusso di turisti costante nel Nord Ovest dell’isola. Dall’aeroporto fanno sapere che “i flussi sono in crescita e si stanno applicando tutte le disposizioni previste dal Dpcm, per far fronte all’emergenza per il Covid-19, in tutta la gestione delle operazioni aeroportuali. Per garantire la sicurezza, all’interno dello scalo sono stati differenziati i flussi di viaggiatori, con apposite barriere. Nei due ingressi, uno nel lato pista per chi arriva e l’altro nel lato terra per chi parte, sono presenti dei termoscanner che rilevano la temperatura sia ai passeggeri che agli eventuali accompagnatori. Ogni persona che entra deve indossare la mascherina e rispettare il distanziamento”. (AGI)
OLBIA
“Il traffico sull’aviazione generale è in crescita, anche se ancora ci sono delle limitazioni perché dalle origini estere extraeuropee per ora si può ancora arrivare in Sardegna solo se si hanno delle motivazioni Tuttavia, il traffico sta crescendo leggermente”. Così Silvio Pippobello, amministratore delegato della Geasar, la società di gestione dell’aeroporto Olbia Costa Smeralda, contattato dall’AGI, in merito all’attuale situazione nello scalo gallurese. “Ieri – ha evidenziato l’ad – abbiamo registrato una trentina di movimenti tra arrivi e partenze. Considerando le limitazioni, il traffico dell’aviazione generale è soddisfacente. C’è il desiderio di arrivare qui nell’Isola ed è un segno positivo. Per quanto riguarda l’aviazione commerciale, invece, il network è ancora limitato. Abbiamo operativi i voli con Milano e Roma, operati da Alitalia, a cui si è aggiunto recentemente un volo per Malpensa operato da da Easyjet e da oggi sono partiti i collegamenti con Bergamo, Torino, Verona e Venezia, effettuati da Volotea. Insomma, il paniere delle nostre destinazioni inizia a riempirsi. Ieri abbiamo registrato circa un migliaio di passeggeri, contro i 14mila rilevati nella stessa giornata di un anno fa. I numeri sono, dunque, molto bassi per ora. Siamo a un coefficiente di riempimento degli aeromobili di poco superiore al 50%”.
La doppia autocertificazione che i passeggeri sono tenuti a compilare e a presentare, una richiesta dalla Regione e l’altra dalla normativa nazionale, sta creando ancora qualche disagio. “L’utenza è abbastanza confusa e ha qualche difficoltà. Noi – precisa Pippobello – cerchiamo di dare la massima assistenza ai passeggeri quando sono all’interno del nostro scalo. L’autodichiarazione regionale si fa online, ma non è ancora sufficientemente nota a tanti viaggiatori. Sarebbe opportuno che la stessa Regione facesse una campagna di comunicazione urgente anche fuori dall’Isola, per spiegare ai turisti e a tutti coloro che arrivano in Sardegna come ci si deve comportare”.
Vedi: Vacanze: i piccoli aeroporti ripartono
Fonte: cronaca agi