Più di 500 lavoratori giornalieri immigrati provenienti da diversi Stati stanno manifestando a New York contro le misure anti-immigrati adottate negli Stati Uniti, tra cui l’ordine emesso dalla Casa Bianca che limita le richieste di asilo e che, secondo i presenti, incoraggia la discriminazione.
La manifestazione, organizzata dal National Day Laborer Network (NDLON), ha visto arrivare i partecipanti dalla California, dal Nevada, dell’Arizona, dal Texas, dallo Utah, dalla Florida, dal Wisconsin, dall’Illinois. Riuniti a Herald Square a Manhattan, il corteo ha marciato verso un centro di accoglienza per immigrati.
Pablo Alvarado, direttore di NDLON, ha affermato che le diverse politiche approvate in Texas, Arizona, Oklahoma e altri Stati repubblicani stanno creando “un ambiente ostile” nei confronti degli immigrati e soprattutto aumentano la discriminazione nei confronti dei lavoratori a basso salario. L’attivista ha anche criticato il presidente Joe Biden, che martedì ha firmato un ordine esecutivo che consentirà alle autorità statunitensi di deportare coloro che non soddisfano i rigidi standard di asilo quando il numero di detenzioni giornaliere alla frontiera supera i 2.500 per una media di sette giorni.
L’ordine è il più duro proclamato dal presidente democratico da quando è salito al potere nel gennaio 2021 e rappresenta un importante cambiamento nel modo di intendere l’asilo negli Stati Uniti.
Negli ultimi anni NDLON ha ottenuto numerose vittorie per i lavoratori immigrati, tra cui una politica innovativa nota come DALE (Deferred Action for Labor Enforcement) che fornisce protezione dalla deportazione e autorizzazione al lavoro agli immigrati privi di documenti che denunciano abusi sul posto di lavoro. (AGI)