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Usa: no a fusione Capri-Tapestry, salta ‘colosso del lusso’

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Un giudice federale Usa ha bloccato l’acquisizione del gruppo multimarca di prêt-à-porter Capri, proprietario di Michael Kors e Versace, da parte del suo concorrente Tapestry, sulla base del fatto che l’unione indebolirebbe la concorrenza. La decisione, pubblicata dalla corte federale di Manhattan, costituisce un successo per l’autorità americana per la concorrenza, la FTC, che aveva intrapreso un’azione legale per impedire la fusione, destinata a creare un colosso della moda. Tapestry ha definito la sentenza “deludente” e “errata di fatto e di diritto”, e ha manifestato l’intenzione di ricorrere in appello.
La notizia ha fatto crollare le azioni di Capri, che hanno perso oltre il 46% nelle contrattazioni elettroniche dopo la chiusura della Borsa di New York. Il titolo Tapestry ha invece guadagnato oltre il 13%, in quanto diversi analisti ritengono troppo alto il prezzo offerto dal gruppo.
Annunciata inizialmente nell’agosto 2023, l’operazione avrebbe dovuto consentire a Tapestry di costruire un portafoglio di marchi leader. Già proprietaria delle case di moda Coach e Kate Spade, nonché del produttore di scarpe Stuart Weitzman, la holding newyorkese ha messo sul tavolo 8,5 miliardi di dollari per aggiungere Michael Kors, Versace e un altro produttore di scarpe, Jimmy Choo al suo portafoglio.
Nell’anno fiscale posticipato al 2024, conclusosi a fine marzo, Capri ha generato un fatturato di 5,2 miliardi di dollari, rispetto ai 6,7 di Tapestry nell’anno fiscale chiuso a fine giugno.

A più di sei mesi dall’annuncio, la FTC ha deciso di agire contro l’acquisizione, che rischiava di garantire una posizione “dominante” al gruppo risultante dalla fusione sul mercato delle borse “di lusso”. (AGI)