“Licenziamenti duri come questi sono diventati fin troppo comuni”, ha affermato Samuel Cooper, produttore senior di World of Warcraft e membro della CWA, in un comunicato degli organizzatori sindacali. A gennaio, Microsoft ha annunciato che avrebbe licenziato 1.900 persone, pari all’8% del personale, dalla sua divisione gaming, in concomitanza con l’acquisizione di Activision Blizzard. Spencer disse ai dipendenti all’epoca che Microsoft e Activision si erano impegnate a trovare una “struttura dei costi sostenibile” per far crescere il settore dei videogiochi, che impiegava 22.000 persone e comprendeva la divisione Xbox. Microsoft ha avviato la sua acquisizione nel gennaio 2022, che l’ha trasformata nella terza azienda di gaming al mondo per fatturato. I licenziamenti sono diventati una prassi comune nel settore dei videogiochi: all’inizio di quest’anno, la Sony PlayStation ha annunciato il licenziamento dell’8% della sua forza lavoro globale. Il capo di PlayStation, Jim Ryan, ha affermato che la riduzione riguarderà 900 persone in tutto il mondo, compresi gli studi di produzione di videogiochi. Lo studio PlayStation London dell’azienda, fondato nel 2002 e specializzato in progetti di gioco con realtà virtuale, è stato chiuso completamente. Secondo layoffs.fyi, un sito web con sede in California che monitora il settore, in totale, lo scorso anno il settore tecnologico ha perso circa 260.000 posti di lavoro. Il sito aggiunge che quest’anno i licenziamenti sono stati finora 136.360, in 435 aziende tecnologiche. Microsoft taglierà circa 650 posizioni dalla sua divisione gaming, dopo l’acquisizione di Activision Blizzard, il produttore di “Call of Duty”. L’obiettivo, ha dichiarato ai dipendenti il capo dell’unità Phil Spencer, è quello di “organizzare la nostra attività per un successo a lungo termine” dopo l’acquisizione da 69 miliardi di dollari. “Oggi è uno dei giorni più difficili”, ha detto Spencer. “So che affrontare altri cambiamenti come questo è dura”. Il sindacato Communications Workers of America (CWA), che comprende membri del settore dei videogiochi, ha definito i licenziamenti “estremamente deludenti”, perchè seguono l’annuncio di 220 licenziamenti da parte di Bungie, sussidiaria di Sony Interactive Entertainment, a luglio. (AGI)