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Usa: addio Sugar Man, l’altro Dylan che stregò il Sudafrica

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La musica ha perso il suo “Sugar Man”, il poeta della classe operaia e degli oppressi: Sixto Rodriguez, il cantautore americano semisconosciuto in patria e diventato celebrità in Sudafrica e a cui si era ispirato il documentario premio Oscar “Searching for Sugar Man”, è morto all’età di 81 anni.
Compositore da sempre, passato dal folk alla musica psichedelica, dal rock al garage rock, Rodriguez aveva conosciuto un’improvvisa, e ormai inattesa popolarità, in Australia, Nuova Zelanda ma soprattutto in Sudafrica negli anni ’70, dove la gente faceva la fila per assistere ai suoi concerti e la fila per chiedergli un autografo. Per loro era una star più popolare di Elvis Presley. Molti artisti sudafricani si ispireranno a lui, che cantava la lotta all’apartheid e all’oppressione sociale. Ma tornato negli Stati Uniti, nessuno lo aveva seguito.
A Detroit, dove era nato il 10 luglio del ‘42, sesto figlio in una famiglia dalle condizioni modeste, nessuno lo conosceva. I suoi brani, composti quando lavorava come operaio, avevano venduto pochissimo. Il padre era un immigrato messicano, la madre americana. Una vita ai margini.
Eppure le sue canzoni erano molto americane, raccontavano la vita dura delle strade di Detroit, con il suo realismo metropolitano nudo e crudo.

In Sudafrica, invece, la gente lo amava, alla radio passavano i suoi brani. Negli States, invece, niente nonostante qualche critico lo avesse definito l’”altro” Bob Dylan. Nei suoi testi trovavano un piccolo riscatto i senza casa, gli uomini da marciapiede e la classe operaia.
Canzoni come “Street Boy”, “Inner City Blues” e “Cause” parlavano di una società in declino e del gelido conforto offerto dallo spacciatore dietro l’angolo. Un po’ Carver un po’ Bukowski. La storia della sua vita prese, però, una piega improvvisa una decina di anni fa, quando venne candidato all’Oscar il documentario girato dal regista svedese Malik Bendjelloul e ispirato alla sua parabola artistica.
“Searching for Sugar Man” vinse la celebre statuetta nel 2013 e tutti cominciarono a scoprire l’altro Dylan. Poco dopo gli venne assegnata una laurea honoris causa dalla Wayne State University di Detroit per il suo impegno a favore della classe operaia e degli ultimi.
Sugar Man è poi riuscito a vendere dischi anche negli Stati Uniti, seppure senza raggiungere il successo sudafricano. Il sito Sugarman.org non ha indicato le cause della morte, ma all’inizio dell’anno Rodriguez si era sottoposto a intervento chirurgico dopo un ictus, che lo aveva colpito a febbraio. Sugar Man, che si era sposato due volte, lascia tre figlie e molte canzoni che probabilmente nei prossimi giorni torneranno di moda, anche se solo per un po’. (AGI)
NWY/ANT