“Il futuro dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese italiane negli Usa, anche con Trump, è salvo”. Lo afferma la società di consulenza ExportUsa New York Corp, commentando le presidenziali americane.
“Ora che gli americani hanno scelto il loro presidente, è il momento di agire. Un conto, infatti, è la retorica della campagna elettorale e un conto la realtà dei fatti. Trump ha ereditato un’economia florida e in salute e farà di tutto per proseguire su questa strada. L’unico aspetto un po’ controverso è quello relativo ai dazi: Trump probabilmente tornerà ad utilizzarli soprattutto contro la Cina per motivi più geopolitici che commerciali”.
Detto questo, “siamo convinti che non sia realistico un aumento dei dazi su ogni tipologia di prodotti e quindi verrà fatta una selezione accurata su quali categorie e, soprattutto, con quali paesi. Non è molto diverso da quanto abbiamo visto in occasione del primo mandato di Trump, ma le relazioni commerciali Italia – Stati Uniti non sono in crisi, anzi”. “Non dimentichiamo – afferma la società – che da una parte ci sono gli Stati che offrono incentivi per l’ingresso sul mercato americano e quelli rimarranno e, dall’altra, che c’è stato un massiccio investimento di 1.800 miliardi di dollari fatti dall’amministrazione Biden, con accordi già avviato che, di certo, non potranno che essere onorati e portati a termine”. “Il nostro paese ha sicuramente una marcia in più nel settore dei beni industriali e questa nostra capacità continuerà ad essere molto apprezzata negli Stati Uniti che, al momento, non possiedono tutte le competenze per far fronte alla domanda interna. Anche il settore della difesa potrà trarre beneficio dalle innovazioni e dalle tecnologie italiane (pensiamo ad esempio ai droni) e se sapremo cogliere questa occasione, le nostre aziende potranno sicuramente ampliare il proprio business negli Usa. L’agroalimentare – sottolineano – era stato forse più colpito di altri dall’amministrazione Trump precedente. È anche vero, però, che alcuni dei nostri prodotti – pensiamo ad esempio al Parmigiano – sono impossibili da imitare quindi, se i consumatori americani vogliono quello originale non hanno molta scelta”.