La convention Democratica di Chicago, in programma ad agosto, si avvia ad avere nuove similitudini con quella del 1968: anche allora era agosto, anche allora la sede era la città dell’Illinois, ma soprattutto arrivò dopo che il presidente degli Stati Uniti in carica, il Democratico Lyndon B. Johnson, poco popolare tra i vertici del partito, aveva annunciato a sorpresa che non avrebbe cercato la conferma per il secondo mandato pieno.
L’ambizioso Johnson aveva sostituito nel 1963 John Fitzgerald Kennedy, ucciso in un attentato a Dallas, Texas, e poi aveva vinto le elezioni nel 1964. La convention divenne il luogo dove i Democratici avrebbero scelto il candidato e il vice. Il vicepresidente di Johnson, Hubert Humphrey, e il senatore Edmun Muskie vennero nominati candidati ufficiali come presidente e vicepresidente, dopo che Robert Kennedy, una delle figure emergenti alle primarie, era stato assassinato nel giugno dello stesso anno.
La convention si svolse un clima di guerra civile, con tumulti politici e scontri per strada. L’omicidio di Martin Luther King, nell’aprile di quell’anno, e la guerra in Vietnam avevano infiammato il clima. Alle elezioni del ’68 Humphrey, sostenitore di una linea anti-Vietnam, seppure espressa soltanto negli ultimi giorni della campagna elettorale, venne spazzato via dal Repubblicano Richard Nixon, che conquistò 32 Stati su cinquanta. (AGI)
NWY/ANT