È durato circa un’ora e mezza l’incontro che si è tenuto stamattina tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e le società di promozione e sviluppo immobiliare di alcuni dei cantieri bloccati dalle inchieste della Procura di Milano per presunti abusi edilizi. Cinque le aziende che hanno partecipato, stando a quanto si apprende, tra cui Nexity, costruttore delle residenze Lac, Bluestone e Greenstone. Durante l’incontro, fanno sapere da Aspesi, l’Associazione delle Società di promozione immobiliare che hanno realizzato la maggior parte degli interventi in discussione, il Comune, tramite l’avvocatura, ha proposto una soluzione che prevede un accordo tra il Comune e la Procura, che sarebbe fondato su fidejussioni bancarie prodotte dalle società promotrici degli edifici contestati, a garanzia degli eventuali maggiori oneri comunali che dovessero essere accertati come dovuti alla conclusione dei procedimenti giudiziari. Se tali maggiorazioni saranno dovute, il relativo pagamento al Comune da parte dei costruttori sarebbe garantito dalle banche, ma nel frattempo il problema delle famiglie sarebbe risolto perché gli edifici contestati verrebbero “liberati”, con la possibilità di chi deve rogitarli ed entrarvi di farlo e per quelli che già sono dentro di restarvi con tranquillità. A riguardo, Federico Filippo Oriana, presidente di Aspesi, ha dichiarato: “Fermo restando che la soluzione del grave problema in atto a Milano non può non venire che dal Parlamento, siamo molto interessati alla soluzione del problema delle famiglie, sia sul piano umano che su quello imprenditoriale, poiché fornire la casa ai nostri clienti è il fine e l’anima stessa del nostro lavoro. Pertanto – ha proseguito Oriana – se una soluzione, sia pure parziale, sarà trovata rapidamente in un’ottica di collaborazione istituzionale tra poteri distinti dello Stato per il bene comune, noi ne saremo felici L’importante è che il meccanismo che il Comune di Milano studierà e proporrà all’Autorità Giudiziaria sia sostenibile finanziariamente, realmente efficace ed equo tra tutti i soggetti imprenditoriali chiamati a un sacrificio aggiuntivo rispetto agli accordi originari raggiunti con l’amministrazione comunale, al fine di avere le necessarie autorizzazioni a costruire secondo la normativa primaria e secondaria vigente”.
La settimana scorsa il sindaco aveva incontrato anche alcuni rappresentanti delle oltre 1600 famiglie riunite nel comitato ‘Famiglie sospese – vite in attesa’ che hanno comprato casa e ora, per il caos sull’urbanistica, non sanno se riusciranno a entrare nel loro appartamento. Il comitato aveva chiesto all’amministrazione di istituire “un tavolo con comune, procura e i costruttori”. (AGI)
MIK/FLO