Cinque persone sono indagate dalla Procura della Repubblica di Perugia per l’ipotesi di corruzione all’Università per stranieri. I fatti contestati risalgono al periodo 2018-2020. Per loro, a ottobre inizierà l’udienza preliminare davanti al giudice del tribunale del capoluogo umbro. Al centro delle contestazioni rivolte a Giuliana Greco Bolli, ex rettrice dell’Università per stranieri di Perugia, alla docente della Stranieri, Stefania Spina, a Paolo Di Giovine, nel suo ruolo di docente ma anche di presidente della Commissione per l’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di docente di I e II fascia, a Daniele Piccini, direttore del dipartimento di Scienze umane e sociali della Stranieri, e alla docente universitaria Federica Annamaria Venier, dei presunti scambi di “reciproche utilità” conseguenti all’abilitazione di Spina a docente di fascia I, abilitazione funzionale alla vittoria, non lecita per la Procura, di un concorso indetto successivamente alla Stranieri, e all’ottenimento di due posti da ricercatore per studenti designati dalla controparte. Sempre secondo l’accusa, Grego Bolli, abusando del suo ruolo, avrebbe indotto l’altro indagato, Piccini, “a non procedere, non convocando nei termini previsti dalla legge, il Consiglio di Disciplina, alla chiamata in servizio della docente che risultava essere la vincitrice effettiva della selezione per docente di fascia uno. In questo modo, sarebbe rimasto un posto da coprire da destinare a un candidato interno che era arrivato secondo”. Per questo episodio specifico, viene contestata l’induzione indebita a dare e promettere utilità. (AGI)