Il riconoscimento Unesco dell’arte campanaria come patrimonio culturale immateriale aveva riguardato già nel 2022 la Spagna, e ora è stato esteso all’Italia: rappresenta, osserva il ministero della Cultura, “l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che accompagna da secoli il tempo della festa, unendo generazioni e culture nel melodioso suono delle campane” e in Italia “ha espresso un insieme di componenti materiali e immateriali”, dalle tecniche di suonata delle campane, alla loro realizzazione, fino alle strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei campanili.
Il processo di candidatura è stato coordinato dall’Ufficio Unesco (ex Servizio II – Segretariato Generale) del Dipartimento per l’Amministrazione generale del ministero della Cultura, attraverso il ‘focal point’ della Convenzione 2003 del Dipartimento per l’Amministrazione generale del Mic, con il supporto della Federazione nazionale suonatori di campane e delle comunità di praticanti rappresentate da numerose associazioni locali. “Un ringraziamento particolare – conclude la nota del Mic – è espresso al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e alla Delegazione Permanente Italiana presso l’Unesco, per la costante collaborazione”. (AGI)