Un itinerario a tappe tra i luoghi più belli della rotta commerciale che, per secoli, ha collegato l’Estremo Oriente all’Europa
Inaugurata dalla dinastia Han per collegare l’impero cinese e romano attraverso un reticolo di itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo migliaia di chilometri, la Via della Seta è stata per secoli la rotta commerciale più importante del Pianeta. Attraversava infatti l’intera Asia e, grazie a una serie di alleanze, proteggeva i mercanti e le loro merci dai barbari nell’infinito viaggio dall’Oriente all’Europa. Ripercorrerla oggi significa quindi ritrovarsi in suggestivi luoghi ricchi di storia, entrando in contatto con alcune delle più fiorenti città del passato.
Nelle righe che seguono abbiamo raccolto le località più belle da visitare durante un viaggio alla scoperta delle strade che, per prime, hanno costituito un ponte tra i due poli opposti del mondo.
Le città più belle della Via della Seta in Cina
Un viaggio sulla Via della Seta non può che partire dalla Cina e dalle città che hanno ricoperto un ruolo cruciale nella rotta verso Roma. Tra queste rientra Luoyang, una delle capitali dell’impero cinese. Chi va alla ricerca dell’ideale punto di partenza dell’intero itinerario, invece, non può saltare l’antica Changan (oggi Xi’an), dove è possibile ammirare il famoso Esercito di Terracotta e delle secolari mura difensive.
Lanzhou era un punto di passaggio obbligato della Via della Seta affacciato sul leggendario Fiume Giallo. Jiayuguan, poi, segna il punto più estremo della Grande Muraglia Cinese, mentre Dunhuang era la frontiera dell’impero prima dell’ingresso nel deserto del Taklamakan, anche detto mare della morte. Qui è possibile percorrere a piedi le incredibili dune di Mingshashan con la loro infinita distesa di sabbia. Chiudono il percorso cinese Turpan e i bazaar di Urumqi e Kashgar, già in Asia Centrale.
Tappa in Kirghizistan
Dopo la Cina, un viaggio sulla Via della Seta può proseguire con tre Paesi dalla storia millenaria attraversati dall’antica rotta commerciale. Il primo è il Kirghizistan, dove il paesaggio si fa lunare e desertico. La scoperta del territorio può partire dal Charyn Canyon: un corridoio di roccia rossa in cui la pietra disegna pareti verticali alte decine di metri.
Da qui si passa poi alle praterie dal verde intenso, rese fertili dalla presenza dei laghi. Sull’erba pascolano e corrono liberi i cavalli, che ancora oggi rappresentano il mezzo di trasporto principale degli abitanti. L’esperienza offerta è dunque un salto indietro nel tempo a un’epoca rimasta sospesa e invariata. Tuttora, infatti, il Kirghizistan è un luogo da percorrere a piedi come facevano gli antichi mercanti, passando attraverso prati fioriti, cime innevate e minuscoli villaggi.
Sulla Via della Seta in Uzbekistan
La Via della Seta è un percorso dagli alti contrasti. Dopo aver scoperto il Kirghizistan, infatti, si passa a un Paese dalle caratteristiche opposte come l’Uzbekistan, nelle cui città si scontrano architetture di origine islamica e palazzi di matrice sovietica. Le moschee e le eleganti piazze di luoghi come Bukhara, Khiva e Tashkent spiccano in un paesaggio color sabbia grazie alle luminose cupole blu e ai ricchi mosaici delle loro pareti.
Il luogo migliore in cui immergersi nell’antica atmosfera della Via della Seta è però Samarcanda, che ancora oggi offre al visitatore i monumenti eretti da Tamerlano. L’attrazione più importante della città è indubbiamente il Registan, ovvero la piazza del mercato attorno a cui si è sviluppato l’intero centro urbano. Qui lo spazio viene descritto da tre immense madrase (Tilya-Kori, Sher-Dor e Ulugh Beg) che rappresentano le più antiche scuole musulmane del mondo.
Tappa in Turkmenistan
Terminiamo l’itinerario sulla Via della Seta con il Turkmenistan, un luogo in cui lo scenario cambia nuovamente. La scoperta del Paese può partire da Merv, dove è possibile ammirare antiche rovine non restaurate, modellate per secoli dal vento e dalle intemperie. Si può poi proseguire raggiungendo la capitale Ashgabat il cui simbolo è un grandioso edificio in marmo bianco dedicato al culto del Presidente. Vi sono inoltre botteghe di pregiati tappeti e sopravvive un antico quartiere russo.
Raggiungendo i Darvaza Gas Craters in mezzo al deserto si ha la possibilità di ammirare delle suggestive bocche di lava infuocata. Sul confine con l’Uzbekistan, infine, merita una visita Kunya-Urgench, dove si può entrare in contatto con ciò che rimane di antiche architetture come i minareti e i tre mausolei costruiti tra il XII e il XIV secolo.
Di Marianna Barricane – fonte: https://www.elledecor.com/