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Un piano israeliano per sconfiggere Hamas a Gaza

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AGI – Migliorare le condizioni di sicurezza a Gaza per ottenere in cambio la sicurezza di Israele: il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, ha presentato il suo piano per sconfiggere Hamas nella Striscia di Gaza.

 “Dobbiamo avviare un ampio processo pluriennale di economia in cambio di sicurezza”, ha detto in un discorso all’International Institute for Counter-Terrorism Conference, alla Reichman University a Herzliya. Il piano, che prevede infrastrutture e aiuti, punta a mostrare ai palestinesi nell’enclave che la campagna di violenza di Hamas contro Israele è la ragione “per cui essi vivono in povertà, miseria, violenza, disoccupazione, senza alcuna speranza”. 

 Per Lapid, Israele deve sfilarsi dalla dicotomia secondo cui si può solo riconquistare Gaza oppure continuare a impegnarsi in guerre periodiche contro Hamas e gli gruppi terroristici. “Sono due pessime opzioni, non è una realtà che possiamo accettare”. 

Economia in cambio di sicurezza

 Israele dovrebbe puntare sull’obiettivo “economia in cambio di sicurezza” senza negoziare con Hamas: “Non si parla con le organizzazioni terroristiche che vogliono distruggerci”. “Dobbiamo invece continuamente dire ai gaziani: Hamas ti sta portando alla rovina”.    

Lapid, che tra due anni prenderà la guida del governo in base all’acccordo di rotazione alla carica di premier, ha ammesso che la sua proposta ancora non rappresenta una proposta ufficiale del governo di unità nato dopo i 12 anni al potere di Benjamin Netanyahu, ma ha assicuratro che ha già il sostegno del premier, Naftali Bennett. “Nessuno verrà a investire denaro reale e nessuno cercherà di costruire un’economia in un posto da cui Hamas spara e che Israele bombarda regolarmente”.

Saranno ricostruite le case, le strade e riparate le linee elettriche 

Un piano israeliano per migliorare la vita a Gaza se Hamas depone le armi è un modo per fare pressione su Hamas e porre fine alla “situazione assurda” in cui un’organizzazione terroristica antisemita attacca i civili israeliani e Israele finisce per prendersi le colpe. “Saranno riparate le linee elettriche, collegato il gas, sarà desalinizzata l’acqua, apportati miglioramenti significativi al sistema sanitario e saranno ricostruite le case e la rete stradale”.

“In cambio, Hamas si impegnerà a mantenere una calma a lungo termine”. Lapid ha aggiunto che ovviamente occorrerà coinvolgere la comunità internazionale, in primis l’Egitto, ma assicurato che ha anche già presentato il piano “ai partner del mondo arabo”, oltrechè a Usa, Russia e Ue.

Un porto a Gaza

“Se la prima fase dovesse procedere senza intoppi, Gaza assisterebbe alla costruzione di un’isola artificiale al largo delle coste che consentirebbe la creazione di un porto” e potrebbe otterenere un “collegamento di trasporto” con la Cisgiordania. Il ministro ha aggiunto che il piano è ancora “in fase di progettazione” ma che se otterrà sostegno lo proporrà al governo in maniera ufficiale. 

Source: agi


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