“Impossibile con gli amici di Putin, impossibile con chi è contro lo Stato di diritto”. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, già in campagna elettorale come Spitzenkandidat per il Ppe (è l’unica candidata) traccia le linee rosse per le future alleanze della maggioranza che la dovrà sostenere per un eventuale secondo mandato. “Per me è importante lavorare con gruppi pro-europei, pro-Nato, pro-Ucraina, che sostengono chiaramente i nostri valori democratici. Ciò che conta è più la questione dei contenuti”, ha risposto – in modo quasi elusivo – ai giornalisti che nel suo primo punto stampa elettorale le chiedevano la sua posizione su un’alleanza con i conservatori del Gruppo Ecr.
“Ogni elezione europea comporta un cambiamento nella composizione dei diversi partiti politici e dei diversi gruppi politici”, ha evidenziato la leader Ue lasciando intendere che il gruppo attuale potrebbe anche cambiare. “Vedremo chi si unirà al Ppe”. E a fare qualche possibile nome è il presidente del Gruppo dei Popolari europei, Manfred Weber. “E’ in corso una cruenta lotta interna. Cechi, finlandesi e svedesi non vogliono fare parte di un gruppo con Viktor Orban. L’hanno detto chiaramente. E’ ovvio che loro saranno troppo presi dalle loro questioni interne per occuparsi dei problemi dei cittadini europei”, ha criticato. “Il problema – ha insistito – è Orban. E’ in qualche modo la voce di Putin all’interno dell’Ue. Bisogna rivedere il sistema di decisione per togliere il veto”.
Di questo si parlerà a Commissione fatta. Bisogna intanto superare la campagna elettorale. E von der Leyen punta molto sulla difesa – “lo chiedono i cittadini europei” – e sulla competitività, anche al costo di ritoccare il Green Deal. “Lo stop alle emissioni per le auto nel 2035 prevede una revisione nel 2026 per valutare il progresso tecnologico e le posizioni dei cittadini e dell’industria”, ha anticipato nel punto di stampa con Weber rimettendo in discussione un altro cardine del maxi-pacchetto per il clima di questa legislatura (dopo la simbolica retromarcia sui pesticidi). (AGI)
BRA