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Ue: Schlein, per la difesa europea servono investimenti comuni

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“Come ho ribadito anche a Bruxelles ai socialisti europei noi siamo convinti che quello che serve oggi è un salto in avanti verso la difesa comnune europea. Se non si sta facendo, ahimè, è perché evidentmeente non c’è ancora la volontà politica da parte degli Stati. Ai socialisti europei ho anche detto che la difesa europea è una cosa diversa rispetto all’agevolazione al riarmo dei 27 Stati membri, come fa il piano von der Leyen. Per questo va nella direzione sbagliata”. Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, e cita l’esempio della sfida alla pandemia degli anni passati. “Durante il Covid noi siamo stati in grado di superare veti storici e mettere in campo un grande piano di investimenti, il Next generation Eu. Oggi siamo davanti a una sfida di analoga portata e non vediamo quel coraggio. Questo è il punto. Perché non si fa un piano di investimenti comuni da 800 miliardi all’anno che tenga dentro tutte le priorità: quella industriale, la energetica, la sociale, l’ambientale, la digitale e la difesa comune. Anche la difesa comune infatti va sostenuta con investimenti comuni fatti con debito europeo, ma entro un piano complessivo che abbia pure altre priorità. Sarebbe un errore lasciare indietro tutte le altre priorità che sono state il cuore del Next generatio Eu. Manderemmo un messaggio sbagliato ai cittadini”, spiega.
Commentando poi le differenze emerse all’interno del Pd, la segretaria dem aggiunge: “Siamo un partito plurale, è normale discutere. La settimana scorsa c’è stata una direzione senza voti contrari nè astenuti per un’Europa che superi l’unanimità, che metta in campo questo piano di investimenti da 800 miliardi, dentro il quale c’è anche la difesa comune ma non solo quella. E nella relazione – ricorda – avevo detto sì alla difesa comune e no al riarmo nazionale, visto che già si parlava della flessibilità sul patto”. (AGI)