Il Cremlino sostiene che la sospensione degli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine, concordata nella telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump di martedì scorso, resta in vigore. La scorsa settimana, il presidente russo ha accettato la proposta dell’omologo americano di sospendere per 30 giorni gli attacchi alle infrastrutture energetiche.
Il cessate il fuoco, tuttavia, è stato messo in dubbio subito dopo, con entrambe le parti che hanno segnalato continui attacchi. “Finora non ci sono stati altri ordini da parte del presidente”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov quando gli è stato chiesto se la Russia intendesse mantenere o meno la tregua.
“Le nostre forze armate stanno seguendo tutte le istruzioni del comandante supremo in capo, ma naturalmente monitoriamo la situazione molto attentamente. Anche i nostri interlocutori americani sono in grado di monitorare la situazione e di trarre le opportune conclusioni”, ha detto Peskov alla stampa.
La Russia ha preso di mira senza sosta le infrastrutture dell’Ucraina da quando ha lanciato la sua invasione su vasta scala nel febbraio 2022, mentre negli ultimi mesi l’Ucraina è stata sempre più in grado di colpire obiettivi in profondità sul territorio russo con droni.
Kiev, che ha accusato la Russia di aver violato la tregua quasi immediatamente, ha affermato che avrebbe dovuto firmare un documento formale per sospendere i propri attacchi, cosa che non è accaduta. (AGI)
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