Morire per un pugno di euro. Una dose basica, costata meno di una ‘canna’, ma che li ha uccisi lentamente, avvelendandoli. È stata mezza boccetta di metadone diluito con acqua a uccidere i due ragazzini di Terni. A venderla per 15 euro un tossicodipendente 41enne di Terni, Aldo Maria Romboli, seguito dal Sert, che ora è accusato di morte come conseguenza di altro delitto.
Secondo quanto trapela, non sarebbe stata la prima volta che Romboli, che ha ammesso le proprie responsabilità, cedeva metadone ai ragazzini, di 15 e 16 anni. I due, è stato ricostruito, hanno assunto la sostanza insieme lunedì sera, in un parco in zona San Valentino e sono stati trovati morti nei loro letti dai rispettivi genitori, uno nel quartiere San Giovanni, l’altro a Villa Palma.
“Emerge una preoccupante dimestichezza di questi giovani con il mondo delle droghe. Aspetti che, come collettività, devono preoccuparci” ha detto il procuratore capo Alberto Liguori, insieme al sostituto Raffaele Pesiri e al comandante del reparto operativo dei carabinieri di Terni, ha fatto il punto sulle indagini, “Sentendo i ragazzi emerge che sanno distinguere che la codeina è di colore violaceo e il metadone biancastro”.
Proprio la collaborazione con gli amici dei due adolescenti ha portato gli investigatori a restringere il cerchio intorno al ternano 41enne che è stato fermato la sera del 7 luglio.
Romboli, nella cui casa sono stati trovati altri tre flaconi di metadone, si trova nel carcere di Sabbione ed è in attesa di convalida del fermo da parte del gip.
Vedi: Uccisi a 16 anni da mezzo flacone di metadone costato 15 euro
Fonte: cronaca agi