Rubens e Ginori, il genio di Artemisia Gentileschi e Fornasetti, gli incontri di Guido Harari e il mito Campari. Ecco le mostre da non perdere a novembre in Italia.
Il panorama espositivo autunnale della mostre d’arte offre appuntamenti di grande richiamo: se il classico tiene banco a Roma e a Genova con i capolavori di Rubens e Artemisia Gentileschi, al contemporaneo sono dedicate le mostre di Marco Bettio, Tomas Rajlich, Paul Maheke, Nathlie Provosty e la nuova edizione di Officina Scultura. Da non perdere Fornasetti servitore di Arlecchino e le personali dedicate a Guido Harari e Konstantin Grcic. Interessante il taglio dell’esposizione Pop Classicism & Design, nata dalla collaborazione fra l’artista Daniele Fortuna e la maison francese Roche Bobois. Meritano una citazione particolare le mostre dedicate a due importanti marchi del Made in Italy: Campari e Ginori.
Marco Bettio. Amniotica Chiesa di San Lorenzo, Aosta fino al 24 marzo 2024
Oltre quaranta opere di piccole, medie e grandi dimensioni compongono una riflessione sulla natura e sul tempo passando attraverso minuziosi ritratti di animali dalla forte valenza simbolica, di paesaggi montani e nature morte.
Con l’utilizzo del linguaggio pittorico, l’artista indaga la connessione tra le creature viventi, senza riservare all’uomo alcuna posizione dominante: uomini, animali e natura costituiscono una piccola moltitudine di solitudini che cercano di entrare in relazione tra loro e di convivere, condividendo l’ambiente in cui abitano e agiscono.
Marco Bettio, Desiderio # 2, photo Stefano Venturini, courtesy The artist.
Stefano Venturini Guido Harari. Incontri
Fabbrica del Vapore, Milano fino al 1° aprile 2024
Una grande mostra antologica che ripercorre tutte le fasi della eclettica carriera di Guido Harari, dagli esordi in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti come Fabrizio De André, Bob Dylan, Vasco Rossi, Kate Bush, Paolo Conte, Lou Reed, Frank Zappa. In mostra oltre 300 fotografie, installazioni e filmati originali, oltre a proiezioni e incursioni musicali.
Guido Harari, Patti Smith, 1996. Photo courtesy La Fabbrica del Vapore/Guido Harari.
Fornasetti servitore di Arlecchino Cineteca Milano Arlecchino fino al 29 febbraio 2023
Nato come sala cinematografica su progetto degli architetti Roberto Menghi e Mario Righini, lo spazio è noto per i preziosi arredi del foyer disegnati ad hoc da Piero Fornasetti, che vengono ora presentati al pubblico freschi di restauro.
Modello colore piatto Arlecchino, Piero Fornasetti, anni 50. Courtesy Fornasetti.
L’esposizione, curata da Fornasetti, si articola attorno all’opera di Piero La scuola degli Arlecchini, una serie di pannelli in legno smaltati e decorati a inchiostro datati 1948 appositamente realizzati per il foyer della sala cinematografica e recentemente restaurati sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano.
Panciotto Arlecchino di Piero Fornasetti, seta stampata a mano anni 40. Courtesy Fornasetti.
Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione Palazzo Ducale, Genova fino al 1 aprile 2024
Una donna che, con la maestria del suo pennello, è riuscita a rappresentare il suo controverso rapporto con gli uomini a partire da quello intenso e travagliato con il padre Orazio Gentileschi, grande pittore dell’epoca e amico di Caravaggio.
Artemisia Gentileschi, Allegoria dell’Inclinazione, Casa Buonarroti, Firenze. Photo courtesy Palazzo Ducale Genova.
Orazio e Artemisia sono raccontati attraverso confronti serrati tra tele con lo stesso soggetto, per comprendere come la ragazza abbia potuto superare il linguaggio del padre. I due artisti sono anche messi in dialogo con lo stile del Caravaggio.
Artemisia Gentileschi, Giuditta e Oloferne, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte.
Campari. Bar Stories on Camera Galleria Campari, Sesto San Giovanni, Milano. Fino al 30 aprile 2024
Curata da Galleria Campari, l’esposizione presenta 90 fotografie dagli anni Trenta agli inizi degli anni Duemila che raccontano il mondo del bar attraverso 48 immagini dall’Archivio Storico Galleria Campari e 42 scatti a firma di 24 fotografi internazionali dell’agenzia Magnum Photos, tra cui figurano Robert Capa, Elliott Erwitt, Martin Parr e Ferdinando Scianna. Suddivisa in tre sezioni tematiche – Sharing Moments, Bar Campari, The Icons – la mostra presenta immagini che costruiscono un racconto composto di storie, ritualità e personaggi dall’Italia e dal mondo.
Photo courtesy Campari Group, Galleria Campari. Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma Galleria Borghese, Roma
Dal 14 novembre 2023 al 18 febbraio 2024
Peter Paul Rubens, Agrippina e Germanico, National Gallery Washington.
La mostra, con 50 opere provenienti dai più importanti musei al mondo, sottolinea il contributo straordinario di Rubens, alle soglie del Barocco, a una nuova concezione dell’antico e dei concetti di naturale e di imitazione, mettendo a fuoco la novità dirompente del suo stile e come lo studio dei modelli costituisca un’ulteriore possibilità per un nuovo mondo di immagini.
Peter Paul Rubens, Due studi di un ragazzo, British Museum Londra. Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori Museo Poldi Pezzoli, Milano fino al 19 febbraio 2024
Manifattura Ginori, Piattella Venere stracciona, photo courtesy Ginori 1735.
A cura di Federica Manoli, curatrice della collezione di ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, e di Oliva Rucellai e Rita Balleri, conservatrici del Museo Ginori, la mostra presenta una selezione delle più importanti opere realizzate dalla Manifattura Ginori, tra il XVIII e il XX secolo, conservate in diversi musei italiani ed europei, oltre che al Poldi Pezzoli, al Museo Ginori, al momento chiuso per restauro, e in collezioni private.
Manifattura Ginori, Amore e psiche, photo courtesy Ginori 1735.
Il percorso espositivo presenta circa 60 opere e si snoda attraverso tre secoli, presentando le fasi salienti della produzione della prestigiosa Manifattura.
L’Officina della Scultura Fondazione Piero Cattaneo, Bergamo fino al 30 novembre 2023
La VI edizione de L’Officina della Scultura rientra nel programma de “La città dei tesori nascosti” all’interno del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.
Igor Mitoraj, Eroi di luce, @ Ca’ del Bosco. Courtesy Fondazione Piero Cattaneo.
Fondata sulle tracce della ricerca scultorea del Novecento, la manifestazione propone un percorso inedito, quest’anno geograficamente collocato tra i patrimoni diffusi nei territori di Bergamo e Brescia. L’itinerario instaura un dialogo ricercato anche con il paesaggio e introduce le figure di Giuseppe Bergomi e Giuseppe Rivadossi, oltre ai consolidati nomi di Piero Cattaneo, Gianni Grimaldi, Viveka Assembergs e Domenico Pievani.
Stefano Bombardieri, Il peso del tempo sospeso, @ Ca’ del Bosco. Courtesy Fondazione Piero Cattaneo. Pop Classicism & Design: Daniele Fortuna Galleria Deodato Arte, Milano
dal 15 al 19 novembre 2023
Roche Bobois, Daniele Fortuna: Pop Classicism & Design 3.
L’ispirazione pop classica di Daniele Fortuna e l’art de vivre à la française di Roche Bobois, maison leader mondiale nell’arredo haut de gamme, si combinano per dar vita a un percorso espositivo in cui le sculture dell’artista milanese – icone della classicità grecoromana abbinate a colori e tratti della contemporaneità pop – convivono con gli imbottiti e i complementi d’arredo che scandiscono gli ambienti dello spettacolare showroom Roche Bobois.
Roche Bobois, Daniele Fortuna: Pop Classicism & Design 1.
La selezione di opere di Daniele Fortuna pensata per la mostra abbraccia alcune delle più importanti serie create dall’artista, come “Colormination”, “Heads Will Roll” e “Goldenmination”.
Konstantin Grcic. Prevalentemente soleggiato con rovesci sparsi
Rimessa dei fiori, Milano dal 24 ottobre
La mostra autunnale di ALPI, arrivata alla sua quinta edizione, celebra l’importante connessione dell’azienda con il mondo del design. Dopo Martino Gamper con i legni di Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Piero Lissoni e Ron Arad, il percorso di ricerca incontra quest’anno la profonda conoscenza del legno di Konstantin Grcic. L’artista racconta la sua interpretazione del materiale, con un approccio artistico e tecnologico innovativo.
Tomas Rajlich, Golden Times ABC-ARTE, Genova fino al 13 gennaio 2024
Dopo la mostra-omaggio dedicata a Nitsch, ABC-ARTE continua il dialogo con uno degli artisti più importanti e “storici” per la galleria, Tomas Rajlich.
Superata la stagione più strettamente legata alla monocromia, nei primi anni Ottanta Rajlich abbandona la primarietà del bianco e del nero e si apre alla bellezza ineffabile dell’oro, agli aliti d’azzurro lontano e d’un rosso spossato e pudico. Proprio agli anni Ottanta sarà dedicata la mostra, che presenterà al pubblico numerose opere in cui l’oro è dominante visiva, e le non meno celebri opere triadiche in cui esso è associato a colori che scavano con perizia la propria stessa natura.
Tomas Rajlich, Untitled, 1980, photo courtesy ABC-ARTE. Paul Maheke. The Purple Chamber
Fondazione Arnaldo Pomodoro e Fondazione ICA, Milano Fino al 17 dicembre 2023
Con The Purple Chamber di Paul Maheke, prima personale in un’istituzione italiana dell’artista francese, la Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta il secondo appuntamento di Corpo Celeste, il ciclo espositivo a cura di Chiara Nuzzi appositamente ideato per il programma Project Room, progetto osservatorio della Fondazione sulle arti contemporanee.
Paul Maheke, The Purple Chamber, 2023, Installation view. Courtesy the artist e Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Photo Andrea Rossetti e Tiziano Ercoli.
Andrea Rossetti/Tiziano Ercoli
Attraverso la sua ricerca, Maheke utilizza media diversi che si contaminano tra loro, spaziando dall’installazione al video, dalla scultura al suono, al disegno e alla performance, elemento – quest’ultimo – considerato da lui centrale per la sua capacità di trascendere l’uso del linguaggio.
Paul Maheke, The Purple Chamber, 2023, Installation view. Courtesy the artist e Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Photo Andrea Rossetti e Tiziano Ercoli. Andrea Rossetti/Tiziano Ercoli
Nathlie Provosty. Kinesics APALAZZO Gallery, Brescia Fino al 25 novembre
La pittura, in particolare quella astratta, ricopre un ruolo molto peculiare nel campo d’azione non verbale. Le nuove opere di Nathlie Provosty in mostra in galleria, tutte realizzate nel 2023, espandono radicalmente la sintassi materiale dell’artista, arricchendo i dipinti a olio e le chine con pennellate ampie e sconnesse, collage, graffi, impronte, pattern e traboccamenti.
Nathlie Provosty, Kinesics, photo courtesy APALAZZO GALLERY.
La sagomatura delle tele è progettata per essere inclusa nella prospettiva, le cornici in resina plasmate per espandere la tattilità delle opere in vere e proprie sculture. Provosty ha modificato persino lo spazio espositivo della galleria, creandovi aree di compressione e traslucidità.
di Sonia S. Braga – fonte: https://www.ad-italia.it/