In Sardegna sono nove i borghi più belli d’Italia, che rispettano oltre 90 parametri, sette quelli Bandiera arancione, nell’entroterra. Si va dalla Gallura alla Maddalena, da Tempio ad Aggius sino a Carloforte, passando per il Nuorese, con Lollove, Oliena e Gavoi, e il Sud Sardegna, con Sardara. La Regione intende aggregare l’offerta turistica dei borghi, per intercettare la domanda di ‘slow tourism’, un segmento in crescita e che rafforzerebbe l’attrattività dell’isola anche fuori stagione.
La scoperta dei borghi e dello slow tourism è diventata il terzo pilastro dell’offerta in Italia, con oltre 35 milioni di presenze, dopo le città d’arte e il marino-balneare. “Si tratta di aggregare l’offerta e presentarla nelle prossime fiere, a partire dalla Bit di Milano, dove ci sarà uno spazio riservato all’offerta nei borghi a fianco a quella archeologica e poi a una fiera specifica che sarà dedicata esclusivamente ai borghi e ai cammini, quindi essenzialmente al turismo lento”, prospetta l’assessore regionale al Turismo, Franco Cuccureddu, che stamane ha riunito i borghi certificati della Sardegna, quelli riconosciuti nell’associazione dei borghi più belli d’Italia e con la bandiera arancione.
“A breve porteremo in Giunta una delibera”, preannuncia Cuccureddu, “che in questa fase transitoria riconosce nei borghi certificati, quelli che sono già pronti per essere inseriti nel mercato e quindi che hanno un tour operator che già commercializza queste offerte“. (AGI)