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Turismo: Roccaraso, dopo ‘invasione’ napoletana calo presenze

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Roccaraso, una delle località sciistiche più rinomate del Centro-Sud, sta vivendo una stagione turistica molto più difficile del previsto. Non solo i napoletani, storicamente affezionati alla località, ma anche i turisti provenienti da altre regioni, come Lazio e Puglia, sembrano aver ridotto drasticamente la loro presenza.
“Stiamo pagando il prezzo di un’immagine distorta, passata in TV e sui social. Hanno descritto Roccaraso come un posto caotico, disordinato, malfrequentato. E questo ha scoraggiato tante persone dal venire”, racconta all’AGI un albergatore della zona.
Secondo gli operatori del settore, il problema è anche mediatico. “Quando una località diventa virale per i motivi sbagliati, il danno è enorme. Hanno intervistato solo personaggi coloriti, hanno mostrato solo il caos dei pullman e delle folle, senza raccontare la Roccaraso che esiste davvero: un luogo ordinato, accogliente, per famiglie e per chi cerca il relax sulla neve”, spiega un ristoratore . La percezione distorta della località ha avuto un effetto immediato.
“Quest’anno stiamo lavorando almeno il 30% in meno rispetto allo scorso inverno. E siamo in piena stagione – aggiunge il titolare di un B&B – febbraio, con il Carnevale e le settimane bianche, è sempre stato il periodo più redditizio per noi. Ora invece vediamo solo disdette”.
Anche nei negozi della zona la situazione è evidente. “Io vendo prodotti tipici locali, salumi e formaggi. Ogni anno tantissimi turisti romani e campani facevano acquisti prima di ripartire. Ora il flusso è molto ridotto, si vedono molte meno persone in giro rispetto agli anni passati”, racconta un commerciante.
Se il danno d’immagine ha colpito il turismo in generale, con un calo diffuso delle presenze, la situazione è critica anche per quanto riguarda il turismo napoletano. Dopo le dichiarazioni del sindaco Francesco Di Donato, che aveva sottolineato la necessità di un turismo “ordinato e rispettoso”, aggiungendo che “Roccaraso è una località accogliente, ma ci vogliono persone civili. Non possiamo permettere che il lunedì tutte le strade siano sporche”, molti napoletani hanno percepito queste parole come un attacco.
“La sensazione è che il sindaco abbia dipinto tutti i napoletani come incivili. Anche chi non si è sentito direttamente offeso ha preferito cambiare meta. Questa cosa si vede dai numeri: negli anni scorsi il 70% della mia clientela era napoletana, quest’anno sono molti di meno”, spiega il proprietario di un bar.
Molti operatori turistici ritengono che la situazione potesse essere gestita meglio. “Sarebbe bastata un’intervista in cui il sindaco chiariva le sue parole, magari chiedendo scusa per eventuali fraintendimenti. Così avremmo evitato questo boicottaggio silenzioso – aggiunge una ristoratrice – Napoli non è solo inciviltà. I turisti napoletani hanno sempre rappresentato una fetta importante del nostro pubblico e generalizzare è sempre sbagliato”. A peggiorare la situazione è stata anche la reazione esplosa sui social media. Dopo la vicenda, si è diffusa una forte ondata di antimeridionalismo, con commenti offensivi rivolti ai napoletani e alla loro cultura.
“Ogni aspetto dell’identità napoletana è diventato bersaglio di scherno, dai modi di parlare alle abitudini alimentari. Il problema non è solo il caso della TikToker, ma il modo in cui si è scelto di raccontarlo”, spiega un albergatore. “Si è parlato solo dei lati negativi, mostrando persone colorite e ignorando la parte migliore del nostro turismo”. (AGI)
NA8/LIL