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Turismo: è caos voli. Confedercontribuenti in difesa dei passeggeri.

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Non c’è pace con i voli aerei per una serie di scioperi a catena. Non c’è giorno in cui non vengono annullati decine di voli. Si rischia seriamente un tracollo del turismo, che avrà ripercussioni anche sui servizi a terra, con perdite ingenti sul fatturato per le imprese che vi lavorano. La Confedercontribuenti a tutela dei diritti dei turisti e dei contribuenti ha già annunciato una class action

di Ivana Pollicina*

Dopo due anni di pandemia, abbiamo voglia di vacanza e di viaggiare, magari dentro i confini nazionali, purché non sia messo in discussione quel diritto sacrosanto alla libertà di movimento.

Purtroppo, sarà un’estate calda nel settore trasporti e non per colpa dell’anticiclone africano. Non c’è pace con i voli aerei per una serie di scioperi a catena. Non c’è giorno in cui non vengono annullati decine di voli. Si rischia seriamente un tracollo del turismo, che avrà ripercussioni anche sui servizi a terra, con perdite ingenti sul fatturato per le imprese che vi lavorano.

La filiera del turismo ha retto bene ai disservizi che si sono creati. In questo ambito hanno lavorato bene le agenzie di viaggio e i tour operator. Ma non si possono escludere rinunce al viaggio dell’ultimo momento da parte dei viaggiatori.

A parare il colpo sono chiamati tutti i soggetti della filiera del trasporto aereo per garantire lo svolgimento regolare di un servizio che genera importanti ricadute economiche per i territori e le imprese turistiche.

In un recente rapporto del Cirium, la società di analisi del settore dell’aviazione, emerge che le compagnie aeree europee hanno cancellato 15.788 voli previsti per il mese di agosto a causa di scioperi e carenze di personale, pari al 2% del loro programma totale e al 60% delle operazioni a livello mondiale. Inoltre, le compagnie aeree di tutto il mondo hanno registrato 25.378 voli cancellati dagli orari di agosto, il che significa l’eliminazione di circa 818 voli al giorno, 4,4 milioni di posti rimasti invenduti e meno dell’1% dell’orario totale. Il rapporto Cirium sottolinea che il continente europeo è la regione più colpita a causa della combinazione di un’impennata della domanda, della carenza di personale e delle vertenze sindacali che hanno portato a una serie di scioperi.

Il prossimo mese potrebbe rivelarsi complicato per chi volerà in Spagna, una delle mete estive preferite dai vacanzieri. La compagnia low cost Ryanair, ha annunciato scioperi per quattro giorni settimanali (dal lunedì al giovedì), a partire dall’8 agosto.

I piloti di EasyJet hanno minacciato nove giorni di astensione dal lavoro il prossimo mese.

Si è appena concluso lo sciopero del personale di terra di Lufthansa in Germania, che ha provocato la cancellazione di oltre mille voli nella seconda parte di questa settimana. Non sono da escludere nuovi scioperi a breve.

Non da meno il personale della British Airways che medita di aderire allo sciopero con la cancellazione di migliaia di voli.

Voli cancellati ad agosto, maglia nera per Turkish Airlines

I viaggiatori non possono dormire sonni tranquilli. Il diritto allo sciopero, per rivendicazioni sindacali e carenza di personale, è sacrosanto, ma i diritti dei viaggiatori anche.

Più complicata la situazione negli aeroporti, dove alle rivendicazioni sindacali si somma la carenza di personale, dopo il biennio pandemico.

Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dagli aeroporti di Parigi e Barcellona a quelli italiani, e in tutte quelle città le città a forte vocazione turistica, manca personale tra addetti alla sicurezza, alla manutenzione, al commercio aeroportuale, addetti alle pulizie, ai bagagli e alla sicurezza.

La Confedercontribuenti a tutela dei diritti dei turisti e dei contribuenti ha già annunciato una class action.

Rimedi? Portarsi un ventilatore e armarsi di tanta pazienza, con una polizza assicurativa al seguito.

 

* Coordinamento Nazionale del Turismo di Confedercontribuenti