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Turismo: assessore Lombardia, dannoso demonizzare turisti

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“Ho il sospetto che urlare all’’overtourism’ e demonizzare i turisti stia diventando un modo per protestare e attaccare le istituzioni, a danno dei nostri territori e dell’Italia”. Lo afferma Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia. “Con grande attenzione, ma anche tanta incredulità – continua Mazzali – ho assistito quest’estate alle scene provenienti da Barcellona, dove alcuni manifestanti hanno spruzzato acqua sui turisti seduti nei ristoranti per protestare contro il sovraffollamento”. Tensioni simili “si sono viste in Grecia e anche in Italia. C’è una crescente preoccupazione, a volte esagerata, riguardo all”overtourism’, che rischia di danneggiare la reputazione delle nostre destinazioni turistiche”.
L’assessore regionale riconosce che la pressione turistica può rappresentare una sfida, soprattutto nei centri storici di particolare pregio artistico e architettonico. Tuttavia, ritiene che la soluzione non sia demonizzare i turisti, quanto piuttosto adottare strategie razionali e pragmatiche per gestire i flussi in modo sostenibile. “In Lombardia stiamo attraversando un periodo turistico d’oro – spiega – con una crescita significativa degli arrivi internazionali e un’attenzione sempre maggiore ai nostri laghi e alle nostre montagne”. L’assessore evidenzia, quindi, l’importanza di promuovere una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici su tutto il territorio lombardo. “Non possiamo concentrarci solo sulle mete già celebri: dobbiamo valorizzare anche le zone meno conosciute ma altrettanto splendide, come i borghi storici e le valli nascoste, che offrono esperienze autentiche e un turismo di qualità. Questi luoghi, spesso lontani dai circuiti turistici tradizionali, stanno ricevendo sempre più attenzione da parte di viaggiatori in cerca di autenticità e tranquillità. La promozione di queste destinazioni non solo allevia la pressione sulle aree più affollate, ma porta anche benefici economici diffusi alle comunità locali, preservando al contempo il patrimonio culturale e naturale”. (AGI)