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Turchia: fu il terremoto del secolo, Erdogan a commemorazione

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Due anni fa il “terremoto del secolo” inghiottiva quasi 60mila persone lasciando intere città in macerie. A due anni da quell’evento disastroso la Turchia si ferma, già nelle prime ore del mattino, per ricordare il terribile sisma (magnitudo 7,8)avvertito fino all’Egitto che colse nel sonno centinaia di migliaia di residenti della provincia di Hatay, tra il Mar Mediterraneo e il confine con la Siria, la provincia più colpita. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan allora lo defini’ un “disastro” di proporzioni inimmaginabili. Colse alla sprovvista gli abitanti, molti dei quali rimasero intrappolati per giorni. E colse ancor più impreparati i soccorsi e, successivamente, la macchina della ricostruzione: 670mila persone vivono ancora nei container, molte delle quali in attesa di essere selezionate tramite una lotteria per trasferirsi in appartamenti costruiti dallo Stato.
Secondo il ministero dello Sviluppo Urbano, nella vasta regione colpita dal terremoto sono state consegnate quasi 201.500 nuove case e altre 220.000 dovrebbero essere completate entro la fine dell’anno.
Ad oggi, 189 persone, molte delle quali ritenute colpevoli di “negligenza” nel rispettare gli standard edilizi, sono state condannate a pene detentive mentre 1.342 processi che coinvolgono 1.850 imputati sono in corso, secondo dati diffusi dal ministero della Giustizia turco. (AGI)
Il Presidente Erdogan, stando al programma annunciato, visiterà la provincia di Adiyaman, un’altra di quelle più colpite dal sisma. Qui commemorerà gli oltre 53.500 morti registrati in Turchia e le altre 6.000 persone morte nei territori limitrofi siriani. La cerimonia tuttavia é già stata preceduta dalla polemica come quella sollevata da Ozgur Ozel, leader del Partito Popolare Repubblicano, il principale partito di opposizione della Turchia, che ieri ha denunciato piuttosto la lunga lista di
“promesse non mantenute” da Erdogan che nel 2023, in piena campagna presidenziale, si era impegnato a ricostruire più di 300.000 case in un anno. La penisola anatolica resta peraltro al centro dei cicli sismici e, infatti, l’Egeo non ha mai smesso di tremare: la Turchia non è sicuramente al riparo dai rischi di altre forti scosse ma gli sforzi finora profusi per adeguare gli edifici a standard antisismici sono considerati insufficienti. Il ministre turco per l’Urbanistica, Murat Kurum, ha ammonito che la stessa Istanbul “non avrà la forza di resistere a un altro grande terremoto” aggiungendo che milioni di persone vivono in case (circa 600mila) che “potrebbero crollare”.(AGI)