A livello mondiale, una donna su 20 riceve una diagnosi di cancro al seno, e una su 70 muore a causa della malattia. Queste le stime elaborate da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, condotto dagli scienziati di Alberta Health Services, in Canada. Il team, guidato da Miranda Fidler-Benaoudia, ha calcolato l’incidenza e il tasso di mortalità del cancro al seno a livello mondiale. I risultati, commentano gli autori, evidenziano l’importanza di adottare misure urgenti, in particolare nei paesi caratterizzati da punteggi più bassi dell’Indice di sviluppo umano (HDI). Questa metrica, spiegano gli esperti, viene utilizzata per misurare la qualità della vita di un paese considerando fattori come l’aspettativa di vita, i livelli di istruzione e lo standard di vita, nonché investimenti sostenuti e miglioramenti nella diagnosi precoce e nel trattamento, per ridurre le crescenti disuguaglianze nella sopravvivenza al cancro al seno in tutto il mondo. Il cancro al seno rappresenta il tumore più diagnosticato ed è la principale causa di morte oncologica nelle donne. Nel 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato la Global Breast Cancer Initiative (GBCI) per stabilire un obiettivo per i paesi di raggiungere una riduzione media annua del 2,5 per cento nella mortalità per questa condizione. Tuttavia, sono necessarie stime attuali e previste dell’onere del cancro al seno a livello globale e regionale per monitorare il successo degli sforzi nel controllo del cancro al seno. Per colmare questa lacuna, il gruppo di ricerca ha analizzato i dati sull’incidenza e il tasso di mortalità del cancro al seno di 185 paesi. I risultati dimostrano che nel 2022 si sono verificati 2,3 milioni di nuovi casi e 670mila decessi a livello globale. La distribuzione, tuttavia, era tutt’altro che uniforme: nelle regioni con punteggi HDI più bassi, le persone a cui è stato diagnosticato un cancro al seno hanno avuto in modo sproporzionato i tassi di mortalità più elevati. Ad esempio, il rischio di diagnosi nel corso della vita è risultato più alto in Francia, pari a uno su nove, e nel Nord America, uno su dieci. Nelle Figi e in Africa il rischio di diagnosi era rispettivamente uno su 24 e su 47. I tassi di mortalità stanno diminuendo in 30 paesi, ma solo sette stanno raggiungendo gli obiettivi posti dall’Oms, ovvero Malta, Danimarca, Belgio, Svizzera, Lituania, Paesi Bassi e Slovenia. Stando a quanto emerge dall’indagine, con le tendenze attuali, l’incidenza e la mortalità per cancro al seno aumenteranno rispettivamente del 38 e del 68 per cento entro i prossimi 25 anni. In termini numerici, si prevedono di 3,2 milioni di nuovi casi e 1,1 milioni di decessi nel 2050. Questi valori, concludono gli autori, evidenziano l’importanza di definire strategie mirate per ridurre il carico del cancro al seno a livello globale, specialmente nei paesi con basso indice HDI. (AGI)