AGI – L’America vota. Lunghe file ai seggi pur con oltre 100 milioni di schede già depositate. Le principali città statunitensi si sono corazzate per il timore di proteste e saccheggi. Donald Trump ha ostentato sicurezza. Durante la visita nel quartier generale del comitato direttivo del partito repubblicano Rnc, ad Arlington, in Virginia, ha parlato di “una grande notte” ma ha anche riconosciuto che può succedere di tutto. Dunque “non sto ancora pensando al discorso per concedere (la vittoria) o accettare (la sconfitta)”, ha detto il presidente.
Lo sfidante democratico Joe Biden, che ha fatto campagna anche questa mattina in Pennsylvania, farà altrettanto, senza una ‘landslide victory’, una vittoria a valanga, parlare di trionfo è un azzardo. Aleggiano almeno due fantasmi sulla nottata: il primo, è quello del 2000, con il risultato appeso alla Florida e deciso dalla Corte Suprema il 12 dicembre; il secondo, brucia ancora sulla pelle dei dem, 2016, sconfitta a sorpresa di Hillary Clinton. Aveva preparato solo il discorso della vittoria. Non ne fece alcuno. Hillary sparì nella notte della sconfitta. La scaramanzia conta, ecco perché Trump ha detto a chiare lettere di non aver pensato al discorso dell’Election Night.
Con oltre 101,1 milioni di voti espressi in anticipo di persona e per posta prima ancora che le urne si aprissero il giorno delle elezioni americane, oggi potrebbe registrarsi la più alta affluenza alle urne in oltre un secolo, secondo i dati dell’Us Elections Project, riportati dal New York Times.
La cifra strabiliante è un segno di intenso interesse per la competizione tra il repubblicano Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden, così come il desiderio degli americani di ridurre il rischio di esposizione al Covid-19, che è già costato la vita a oltre 223 mila persone nel Paese.
Molti Stati hanno ampliato le votazioni anticipate di persona e le votazioni per corrispondenza prima dell’election day di oggi, come via sicura per votare durante la pandemia di coronavirus. L’alta partecipazione al voto anticipato ha portato Michael McDonald, il professore dell’Università della Florida che amministra lo Us Elections Project, a prevedere un’affluenza record di circa 150 milioni, pari al 65% degli elettori aventi diritto, il tasso piu’ alto dal 1908.
Almeno sei Stati – tra cui Texas, Colorado, Washington, Oregon, Hawaii e Montana – hanno registrato più voti nelle votazioni anticipate rispetto alle elezioni del 2016. Diversi Stati, tra cui i decisivi Florida, Georgia e North Carolina, si sono avvicinati al totale del 2016.
“Un’affluenza incredibile, voteranno più persone quest’anno che in qualsiasi altro momento nella storia americana”: lo ha detto il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, aggiungendo di aspettarsi oltre 150 milioni di votanti. Biden ha parlato a Filadelfia, in Pennsylvania, rivolgendosi a una grande folla in una strada che lo acclamava e spiegando che gli elettori di età compresa tra i 18 ei 30 anni stanno votando in gran numero. “Il 54% dei voti sono stati espressi finora da donne“, ha sottolineato.
Vedi: Trump o Biden? L'America sceglie
Fonte: estero agi