L’America di Donald Trump? “Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale”. A dirlo è Marina Berlusconi nelle anticipazioni dell’intervista, pubblicata sul Foglio di domani, al direttore, Claudio Cerasa.
La presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori aggiunge: “Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un Presidente che ambisce a diventare lui il ‘rottamatore’ dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottant’anni”.
Sull’Ucruiana aggiunge; “Per porre fine a questo terribile conflitto sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca”. A ragionare così sulle prospettive per la fine del conflitto russo-ucraino è Marina Berlusconi, nelle anticipazioni dell’intervista che sarà pubblicata sul Foglio di domani.
“La presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori annota allora che “all’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza” e osserva che “se fosse una pace fatta sulla pelle di Kyiv e dell’Europa non credo si potrebbe considerare un bene”.
“Se l’Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando – avverte Marina Berlusconi – dovrà anche fare una seria autocritica”. (AGI)
BAL