AGI – La lotta al Covid, gli affari del figlio di Biden, i rapporti con la Cina, le politiche migratorie, le tasse. Dibattito ricco di spunti quello andato in scena a Nashville, secondo e ultimo confronto tv tra Trump e l’ex vicepresidente di Obama. Con l’ottima conduzione di Kristen Welker, elogiata anche da Trump, e sicuramente agevolata dalla regola dei microfoni spenti quando ha la parola l’avversario.
Primo scontro, inevitabilmente, sulla gestione della pandemia: “Ve lo dico con l’esperienza personale, ero in ospedale, e ora sono immune. Il vaccino arriverà nel giro di settimane e sarà distribuito dai militari. Il coronavirus è un problema mondiale, ma stiamo svoltando l’angolo”, ha rassicurato Trump, che ha ribadito come il coronavirus sia “colpa della Cina”, ha attaccato i lockdown messi in atto dai governatori democratici e scandito che “Non possiamo chiudere la nazione, dobbiamo convivere con il virus”.
Secca la risposta di Biden: “Con il coronavirus non si convive: si muore”, per poi aggiungere che nessuno responsabile di tante morti “dovrebbe restare presidente”.
Altro tema caldo, come previsto alla vigilia, il caso delle mail di Hunter Biden, figlio del candidato democratico: Trump ha chiesto a Biden di “rispondere alle gravi accuse che stanno emergendo” e lo sfidante, sulla difensiva, che ha replicato:”Mio figlio non ha guadagnato soldi con la Cina”. Per poi contrattaccare sulle dichiarazioni dei redditi non presentate da Trump, che ha replicato: “Divulgherò la mia mia dichiarazione dei redditi. Voglio divulgarla… ho pagato in anticipo decine di milioni di dollari”.
E ancora, botta e risposta sulla sanità: Trump cita le idee di Sanders come esempio negativo di riforma, Biden riprende la parola e sottolinea: “Questa gente io l’ho battuta, ci sono io qui…”. Lo stesso ex vicepresidente ha lanciato la “BidenCare”, ovvero una rivisitazione dell’Obamacare ma che mantiene un’opzione pubblica per la copertura sanitaria. Obamacare che invece Trump vuole azzerare salvaguardando solo le condizioni preesisenti.
C’è spazio anche per un duello sulla Corea del Nord, con Biden che accusa il presidente di aver legittimato il regime di Kim incontrando il dittatore, e Trump che replica ironicamente che “Kim non voleva incontrare Obama perché non gli piaceva”. Scambio acceso anche sull’immigrazione, con Biden che promette un percorso per la cittadinanza agli immigrati clandestini e ai dreamers, mentre Trump respinge le accuse di razzismo, accostandosi addirittura a Lincoln.
Verso la fine, alle 21:21 ora di Nashville, Biden ha poi commesso lo stesso grave errore di George H.W Bush nel 1992 durante il dibattito con Bill Clinton e Ross Perot: ha guardato l’orologio. Un gesto letto come un segno di impazienza o di difficoltà che vale più di una risposta sbagliata e che potrebbe diventare l’immagine simbolo del dibattito.
Vedi: Trump-Biden, un dibattito ordinato, acceso da Covid e caso Hunter
Fonte: estero agi