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Trovato mercurio nelle acque di fusione glaciali della Groenlandia

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AGI – Le acque di fusione glaciali nei fiumi e nei fiordi collegati alla calotta glaciale della Groenlandia contengono livelli di mercurio paragonabili a quelli osservati negli specchi d’acqua della Cina industriale.

L’allarmante ipotesi deriva da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, condotto dagli scienziati della Florida State University, del German Research Center for Geosciences e dell’Università di Bristol.   

Il team ha prelevato campioni da tre diversi fiumi e due fiordi vicino alla calotta glaciale per ottenere una migliore comprensione della qualità dell’acqua di fusione del ghiacciaio e capire in che modo i nutrienti di queste acque possano sostenere gli ecosistemi costieri.

Il gruppo di ricerca ha riscontrato concentrazioni superiori a 150 nanogrammi per litro (ng L-1), un valore ben più elevato rispetto a quello associato alla media dei fiumi, che si assesta intorno a 1-10 ng L-1, l’equivalente di un granello di sale in una piscina olimpionica. Il mercurio particolato trasportato dalla farina glaciale, il sedimento associato alle sembianze lattiginose dei fiumi glaciali, è stato trovato in concentrazioni superiori a 2.000 ng L-1. 

“Questa scoperta – afferma James Hawker, docente presso il South Florida State College -dottorato presso – ci porta a una serie di nuovi interrogativi sul modo in cui il mercurio potrebbe entrare nella catena alimentare”. Gli scienziati precisano che sarà necessario approfondire il ciclo di vita del mercurio e valutare l’impatto dell’elemento tossica nella rete alimentare acquatica.

“Non ci aspettavamo tali livelli di mercurio – commenta Rob Spencer, docente presso la Florida State University – e questi risultati sollevano più interrogativi di quelli a cui siamo riusciti a dare risposta”.

Il lavoro, precisano gli autori, evidenzia la complicata realtà della rapida fusione della calotta glaciale, e tali concentrazioni di un elemento tossico e pericoloso come il mercurio sollevano preoccupazioni sulle gravi ripercussioni che potrebbero verificarsi su tutta la catena alimentare. Gran parte del settore industriale della Groenlandia si fonda infatti sul mercato ittico, tanto che il paese è uno dei più importanti esportatori di gamberetti d’acqua fredda, halibut e merluzzo.   

“La fonte del mercurio – osserva Hawker – dovrebbe essere la Terra stessa. Questo aspetto potrebbe essere importante per il modo in cui scienziati e responsabili politici pensano alla gestione dell’inquinamento da mercurio”.

“Gli sforzi per la gestione di questo elemento tossico – conclude – sono stati condotti sulla base dell’idea che le crescenti concentrazioni derivassero dalle attività antropiche dirette, come l’industria. Il mercurio proveniente da ambienti clinicamente sensibili come i ghiacciai potrebbe rappresentare una fonte molto più difficile da gestire”. 

Source: agi


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