Uomo politico e umanista inglese (Londra 1477 o 1478 – ivi 1535). Compiuti gli studî letterarî e giuridici a Oxford, fu membro del parlamento (1504); ricoprì poi varie cariche politiche e (1529) divenne cancelliere del regno, ma dovette dimettersi (1532) perché si oppose alla tendenza di Enrico VIII di porsi a capo della Chiesa in Inghilterra e alla sua politica matrimoniale, e manifestò sempre apertamente la sua disapprovazione per il comportamento del re a proposito del suo divorzio da Caterina d’Aragona e del matrimonio con Anna Bolena. Così, quando il re impose il giuramento dell’atto di successione, che oltre il riconoscimento del divorzio da Caterina d’Aragona e del matrimonio di Anna Bolena comportava la proibizione di ubbidire al papa (1534), T. M. rifiutò e fu processato e condannato a morte insieme con John Fisher. La fama di T. M. si deve non solo alla sua vicenda, che ha portato, tra l’altro, alla sua canonizzazione (1935; festa, 22 giugno), ma anche al Libellus vere aureus nec minus salutaris quam festivus de optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia (1516), dal quale è venuto il termine di utopia (v.) e che ha un posto importantissimo nella storia delle dottrine politiche. Nel primo libro sono aspramente criticate le condizioni politiche dell’Inghilterra dei Tudor; nel secondo viene proposto lo stato ideale tramite la descrizione delle leggi e delle consuetudini degli abitanti di un’isola immaginaria (Utopia): qui i cittadini vivono come in una grande famiglia in comunanza di beni, sotto il governo di un senato di saggi che può ricorrere anche alla diretta consultazione popolare; tutte le religioni sono ammesse, e nessuno può con la forza convertire gli altri; fondo comune di tutte le credenze è la fede in un essere provvidente e buono. Siamo così innanzi a una società retta secondo la ragione naturale, implicitamente contrapposta alle società europee, e soprattutto a quella inglese, caratterizzate da ingiustizie e violenze. Altre opere di T. M. ci rivelano i suoi legami con la tradizione umanistica (dalla traduzione dei Dialoghi di Luciano alla vita di Pico della Mirandola) e i suoi sentimenti religiosi (Dialogue of comfort against tribulation, scritto in carcere); notevole l’Apology, redatta dopo le dimissioni. ▭ T. M., tragedia storica di S. Pellico (1833).