AGI – Le Olimpiadi di Tokyo passeranno alla storia come le più care di sempre e sicuramente come il peggior affare per il Paese ospitante. Dai dati forniti dal Comitato organizzatore emerge che tra lievitazioni dei costi per il rinvio di un anno e misure anti-Covid, il conto finale per le Olimpiadi e le Paralimpiadi sarà pari a 1.644 miliardi di yen, 12,7 miliardi di euro.
Allargando però il quadro alle spese indirette indicate nei rapporti del governo, come gli investimenti legati ai Giochi o voci quali i rifacimenti stradali, si arriva almeno a 23,7 miliardi di euro, secondo i quotidiani Nikkei e Asahai. Quindi ben oltre Rio 2016 (16 miliardi di euro) e Londra 2012 (17 miliardi) per non parlare di Sydney 2000 (sotto i sei miliardi). Peraltro si stima che annullare i Giochi sull’onda dei contagi sarebbe costato ben 18 miliardi di euro.
A far lievitare la spesa è stato ovviamente il rinvio di un anno che da solo ha pesato per 2,4 miliardi di euro, due terzi dei quali coperti con fondi pubblici. Poi ci sono le misure anti-Covid e la mancata vendita o il rimborso dei biglietti venduti (per un valore stimato di 700 milioni di euro) e quella molto fiacca del merchandising. Tra le voci più costose ci sono proprio le misure di prevenzione per il Covid, dai test molecolari per atleti, delegati e giornalisti alla disinfezione del Villaggio Olimpico, stimate da sole in 742 milioni di euro.
Nel 2013 la previsione iniziale del comitato organizzatore era stata di meno di sei miliardi di euro, una stima al ribasso probabilmente fatta anche per favorire il successo della candidatura, ma già i costi della sicurezza e dei trasporti erano rapidamente raddoppiati, ha scritto il giornale economico The Mainichi.
Nell’ultimo bilancio pubblicato nel 2019, prima del rinvio, la previsione era arrivata a 10,7 miliardi di euro e a dicembre 2020 il costo era lievitato a 13 miliardi di euro. Del resto non è la prima volta che i costi di un’Olimpiade superano nettamente la stima iniziale: il record fu di Montreal nel 1976 (+720%), ma notevole fu anche Barcellona nel 1992 (266%).
I costi aggiuntivi graveranno in prima battuta sul governo dell’area metropolitana di Tokyo che ha stipulato i contratti ma ovviamente il governo nipponico non si potrà chiamare fuori. Sponsor, Cio e fondi privati coprono infatti solo una somma complessiva pari a sei miliardi di euro. Per ora il tema di chi pagherà è stato accantonato per non alimentare polemiche in un Paese in cui una netta maggioranza della popolazione è ormai contraria ai Giochi, soprattutto per l’emergenza Covid, ma di certo è destinato a infiammare il dibattito appena verrà estinta la torcia olimpica.
Source: agi