La ricostruzione nelle zone devastate dal sisma dell’estate 2016 e del gennaio 2017 “sta procedendo, si vede la luce in fondo al tunnel”. Lo ha detto il responsabile della Struttura commissariale sisma 2016, Guido Castelli, intervenendo alla conferenza stampa al ministero della Cultura per la presentazione del progetto per la ricostruzione e il restauro della chiesa di San Francesco, cattedrale di Amatrice e pesantemente danneggiata dal sisma di 9 anni fa.
Alla base del progetto c’è l’Art Bonus e il protocollo d’intesa siglato dal Mic con Banca Intesa Sanpaolo, la stessa Struttura commissariale sisma 2016 e il Comune di Amatrice. Alla conferenza stampa era prevista la partecipazione del ministro Alessandro Giuli, costretto però a dare forfait a causa di una indisposizione.
Nel suo intervento Castelli ha evidenziato la collaborazione tra privato e istituzioni attraverso proprio lo strumento dell’Art Bonus, e ha ricordato il grande dramma che ha sconvolto il Paese in quel periodo, con Amatrice che ha pagato un prezzo elevato in perdite di vite umane, ben 237, il numero più alto di vittime nelle realtà dell’Appennino centrale colpite.
Amatrice è stata la cittadina con un livello di danneggiamento “pressoché totale, è stata la città martire”. Il sisma 2016 ha danneggiato 5mila beni immobili vincolati del centro Italia, 1.205 sono stati gli edifici di culto e 30mila i beni culturali coinvolti. Si è lavorato procedendo “non solo a una riparazione strutturale ma anche con intervento esaustivo su quella parte di restauro che non poteva beneficiare dell’intervento pubblico”.
Castelli ha aggiunto che negli ultimi 2 anni l’attuale gestione commissariale ha proceduto a liquidare il 56% di quanto complessivamente previsto nell’arco dell’intero tempo ipotizzato per la ricostruzione, sottolineano quindi che c’è stata una accelerazione. Nel solo 2024 sono stati liquidati lavori per 1,5 miliardi di euro.
Da Castelli infine il grazie alla Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, che ha come mission il mecenatismo culturale e la salvaguardia del patrimonio artistico, e a Banca Intesa Sanpaolo che “aggiunge cuore e passione e attenzione anche a una grande opera come la ricostruzione”. (AGI)