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Telegram: Procura, sono 12 i reati contestati a Durov

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– Durov, cittadino francese e russo, è accusato anche di “aver rifiutato di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per effettuare e sfruttare le intercettazioni autorizzate dalla legge”.
Un’accusa che fa eco alle numerose critiche rivolte a Telegram, che regolarmente rifiuta di collaborare con le autorità dei Paesi in cui la app è disponibile, ad esempio per comunicare dati sugli autori di reati.
“I magistrati inquirenti responsabili di queste informazioni giudiziarie hanno contattato il centro per il contrasto alla criminalità digitale (C3N) e l’Ufficio nazionale antifrode(Onaf) del prosieguo delle indagini”, aggiunge la Procura, “è in questo quadro procedurale che Pavel Durov viene interrogato dagli investigatori”.
La Procura di Parigi ricorda inoltre che il fermo per Durov è stato prorogato ieri e può durare fino al 28 agosto. La Procura di Parigi ha comunicato le accuse formulate contro Pavel Durov, il fondatore e Ceo di Telegram, arrestato a Parigi il 24 agosto. Lo si legge nel comunicato diffuso dalla Procura. “Questa misura rientra nell’ambito di un’indagine giudiziaria aperta l’8 luglio 2024, a seguito di un’indagine preliminare svolta dalla sezione J3 (lotta alla criminalità informatica – Junalco) della Procura di Parigi” precisa il comunicato.
Nel documento diffuso dalle autorità giudiziarie sono elencati 12 reati tra cui: “complicità nel possesso di immagini di minore a carattere pedopornografico”; “complicità nell’acquisizione, nel trasporto, nel possesso, nell’offerta o nel trasferimento di stupefacenti”; “complicità in crimini informatici”.
La giustizia francese accusa Telegram di mancata moderazione dei contenuti della piattaforma e di non aver agito per porre fine al traffico di droga sulla piattaforma, ma anche a contrastare la diffusione di contenuti pedopornografici.(AGI)