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Taxi: assessore Roma, entro luglio bando per mille nuove licenze

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Un bando per mille nuove licenze taxi entro il mese di luglio. Ad annunciarlo, in una nota, è l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè. “Non c’è dubbio – dichiara – che a Roma ci sia una carenza di Taxi e di Ncc e mi fa piacere che questo dato di fatto venga ormai riconosciuto univocamente. Le licenze taxi sono ferme al 2006 e quelle Ncc da molto prima e non raggiungono neanche le mille unità a fronte di un mercato la cui domanda viene servita quotidianamente da migliaia di Ncc rilasciati da altri comuni. Ci preme però sottolineare – aggiunge l’assessore – che la nostra amministrazione, a cui non fa difetto il coraggio, a valle di una lunga e serena concertazione con le organizzazioni sindacali di categoria che verte su tutti i temi cruciali del settore, da quello delle tariffe, a quello delle nuove preferenziali, ai nuovi parcheggi taxi, alle licenze per il trasporto delle persone con disabilità, entro luglio pubblicherà l’avviso pubblico per mettere in strada 1000 nuove licenze taxi e 2000 autorizzazioni Ncc di Roma”.
Patanè ricorda quindi che “nonostante la carenza di offerta, i nostri taxi ed Ncc, a cui va il mio ringraziamento per aver operato sotto organico e in condizioni difficili per i cantieri e per il rifacimento di tutti gli asset del trasporto pubblico, hanno servito la città e i turisti nel 2023 con più di 23 milioni di corse. Con le nuove licenze, autorizzazioni e con il meccanismo delle doppie guide l’offerta che metteremo in campo per il Giubileo crescerà almeno del 30% nel 2025”.
L’assessore ribadisce poi “a tutti coloro che sanno solo ripetere il mantra della necessità di nuove licenze come la panacea di tutti i mali” che “i problemi del settore non si risolvono mettendo in capo ai comuni l’onere di aumentare l’offerta – conclude – ma c’è la necessità urgente di portare in approvazione una riforma organica del settore con una normativa che tenga conto della fase in cui viviamo, superando la vecchia legge del ’92 che ormai appare inadeguata a rispondere sia alle esigenze degli utenti sia di chi svolge questo lavoro”. (AGI)