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Taiwan: Lai vince ma senza maggioranza parlamento

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L’indipendentista William Lai è il presidente eletto di Taiwan: ha ottenuto oltre il 40% dei consensi in una delle più attese elezioni di questo anno pieno di appuntamenti con il voto in tutto il mondo. Ha quindi superato le attese e le previsioni dei sondaggi, ma il suo partito democratico progressista non ha ottenuto la maggioranza al parlamento. Questo lo ha spinto ad aprire, nel primo discorso dopo la vittoria, alla collaborazione con l’opposizione, rappresentata da Hou Yu-ih del KMT, filo-cinese, che ha avuto il 33% dei voti, e da Ko Wen-je del partito popolare, terzo con il 26%. “Questa campagna elettorale ha mostrato al mondo l’insistenza del popolo taiwanese sulla democrazia, e spero che tale voce possa essere compresa appieno anche dall’altra parte dello Stretto di Taiwan”, ha detto Lai. Pechino ha subito gelato l’entusiasmo degli indipendentisti per la vittoria elettorale, sottolineando che questa “non ostacolerà l’inevitabile riunificazione” e che la Cina “si oppone fermamente alle attività separatiste mirate all’indipendenza di Taiwan così come alle interferenze straniere”. Dagli Stati Uniti, principale partner militare di Taiwan, il presidente Joe Biden ha detto che “non sosterrà l’indipendenza” dell’isola, mentre il Segretario di Stato Antony Blinken ha elogiato il “robusto sistema democratico e il processo elettorale” dell’isola autogovernata.
Il capo della diplomazia Usa ha anche sottolineato che Washington è “impegnata a mantenere la pace e la stabilità nelle due sponde dello Stretto e la risoluzione pacifica delle differenze, libera da coercizione e pressioni”. Negli ultimi anni, la Cina ha aumentato le attività militari intorno a Taiwan, comprese incursioni quasi quotidiane nella zona di identificazione della difesa aerea del paese (ADIZ) e l’invio di navi militari vicino ai suoi confini marittimi. “Dobbiamo sostituire l’accerchiamento con gli scambi, e il confronto con il dialogo, per raggiungere la pace e la prosperità, e l’unica via d’uscita è avere pace, uguaglianza e un dialogo democratico – ha detto Lai dopo la vittoria – Ciò è assolutamente in linea con gli interessi delle popolazioni delle due sponde dello Stretto di Taiwan ed è l’unico modo per creare una situazione vantaggiosa per tutti”. Ma Lai si è anche impegnato a “proteggere Taiwan dalle continue minacce e intimidazioni della Cina” e si è congratulato con gli elettori per avere “resistito con successo agli sforzi esterni per influenzare queste elezioni”. La vittoria dell’ex vicepresidente, che prenderà le sue nuove funzioni il prossimo 20 maggio, è giunta al termine di una campagna segnata da una forte pressione diplomatica e militare della Cina, le cui coste sono distanti 180 chilometri da quelle dell’isola. L’affluenza alle urne è stata pari al 71,9% in un Paese che ha 23 milioni di abitanti. (AGI)