L’autore si sofferma anche sul ruolo che ebbe Umberto II, raccontando un aneddoto di quelle tragiche ore che lo riguarda: “Umberto II non sapeva nulla di quanto stava accadendo, dal momento che la regola della Casa reale era che nessun altro oltre al re avrebbe potuto prendere alcuna decisione. Dimostrazione fu che, all’unico ordine che venne impartito da Umberto, Badoglio rispose affermando che in quel momento lui era un semplice militare e il Maresciallo d’Italia un suo comandante. Questo mise una pietra tombale sul futuro della monarchia Savoia”.
Alla presentazione è intervenuto anche il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, affermando che “il volume, soffermandosi sulle numerose zone d’ombra che avvolgono quelle tragiche 30 ore, fornisce una ricostruzione incalzante di uno dei giorni più dolorosi della nostra storia che, ad oggi, neanche in sede di commissioni d’inchiesta è stato definitivamente chiarito. L’eccezionalità di quanto accadde è dimostrata anche dal fatto che solo in Italia – aggiunge – venne adoperata la formula dell’armistizio con il chiaro scopo di alleggerire le responsabilità delle classi dirigenti”.
“Questo libro – dice ancora – riesce a gettare, finalmente, grazie alla capacità dell’autore di scavare nei documenti, una luce interpretativa su quei fatti che aprirono una ferita aperta ancora oggi”.
Nel suo intervento, il giornalista e scrittore Roberto Olla ha sottolineato come “questi eventi, nonostante siano trascorsi ottant’anni, continuano ripetutamente ad avvicinarsi e allontanarsi a noi, in base alla situazione storica che viviamo. Siamo, infatti, tutti figli o nipoti dell’8 e 9 settembre 1943, in quanto le influenze e soprattutto le conseguenze politiche, su ciò che si è fatto e soprattutto non si è fatto, ancora oggi sono vive in mezzo a noi. E questo libro ne fornisce la più precisa ricostruzione storica che io conosca”.
L’autore si sofferma anche sul ruolo che ebbe Umberto II, raccontando un aneddoto di quelle tragiche ore che lo riguarda: “Umberto II non sapeva nulla di quanto stava accadendo, dal momento che la regola della Casa reale era che nessun altro oltre al re avrebbe potuto prendere alcuna decisione. Dimostrazione fu che, all’unico ordine che venne impartito da Umberto, Badoglio rispose affermando che in quel momento lui era un semplice militare e il Maresciallo d’Italia un suo comandante. Questo mise una pietra tombale sul futuro della monarchia Savoia”.
Alla presentazione è intervenuto anche il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, affermando che “il volume, soffermandosi sulle numerose zone d’ombra che avvolgono quelle tragiche 30 ore, fornisce una ricostruzione incalzante di uno dei giorni più dolorosi della nostra storia che, ad oggi, neanche in sede di commissioni d’inchiesta è stato definitivamente chiarito. L’eccezionalità di quanto accadde è dimostrata anche dal fatto che solo in Italia – aggiunge – venne adoperata la formula dell’armistizio con il chiaro scopo di alleggerire le responsabilità delle classi dirigenti”.
“Questo libro – dice ancora – riesce a gettare, finalmente, grazie alla capacità dell’autore di scavare nei documenti, una luce interpretativa su quei fatti che aprirono una ferita aperta ancora oggi”.
Nel suo intervento, il giornalista e scrittore Roberto Olla ha sottolineato come “questi eventi, nonostante siano trascorsi ottant’anni, continuano ripetutamente ad avvicinarsi e allontanarsi a noi, in base alla situazione storica che viviamo. Siamo, infatti, tutti figli o nipoti dell’8 e 9 settembre 1943, in quanto le influenze e soprattutto le conseguenze politiche, su ciò che si è fatto e soprattutto non si è fatto, ancora oggi sono vive in mezzo a noi. E questo libro ne fornisce la più precisa ricostruzione storica che io conosca”. (AGI)
MR1/BAL