Il sospettato, che apparentemente si è suicidato, Rickard Andersson, 35 anni, aveva frequentato lezioni di matematica presso la scuola alcuni anni fa ed era disoccupato da un decennio.Tra le vittime c’è Salim Iskef, 28 anni, che ha telefonato alla sua fidanzata, Kareen Elia, 24 anni, dalla scuola e le ha detto che era stato colpito. “Mi ha chiamato e ha detto: ‘Sono stato colpito, ci hanno sparato’. Ha detto che mi amava e questa è l’ultima cosa che ho sentito”, ha detto Kareen in un’intervista.
Iskef, fuggito dalla guerra in Siria 10 anni fa, stava studiando da assistente sanitario e presto avrebbe dovuto sostenere gli esami, mentre lavorava come badante per gli anziani. Padre Jacob Kasselia, sacerdote di Santa Maria di Örebro, la chiesa siro-ortodossa frequentata da Iskef, ha detto che la comunità è sconvolta. “Abbiamo le porte aperte per tutti. Si vede che tutti sono colpiti. Una nube oscura è calata su tutti noi. Ma nonostante ciò diciamo che dobbiamo cercare la luce”, ha detto.
Kasselia ha detto di sapere di altre due persone uccise. Una, ha detto, era una donna eritrea, che si prendeva cura da sola dei suoi quattro figli, e l’altra era una donna iraniana di mezza età.
Il numero di vittime non svedesi avrebbe avuto ripercussioni su Örebro e sull’intero Paese, ha detto Kasselia, che mercoledì si è recato alla cerimonia funebre a cui hanno partecipato il primo ministro, il Re e la Regina.
La comunità islamica bosniaca di Örebro ha dichiarato che all’organizzazione è stato consigliato di aumentare la sicurezza e di aver assunto guardie di sicurezza per sorvegliare la moschea. Elia Xincher, 20 anni, studente e membro di un’associazione di giovani della chiesa siro-ortodossa, ha affermato che molti dei suoi membri si recavano al Campus Risbergska, il luogo della strage, per migliorare i loro voti, in modo da poter accedere all’università o migliorare le proprie prospettive occupazionali. Il killer di Orebro, Rickard Andersson, 35 anni, un ex studente della scuola, che viveva lì vicino, ha ucciso con colpi d’arma da fuoco circa 10 persone di diverse nazionalità, prima di suicidarsi. Le vittime, finora accertate, sono siriani, un bosniaco, una donna eritrea e una iraniana. Il possibile movente razzista della strage non è però ancora stato ufficializzato dagli investigatori.
La polizia ha reso noto che sette donne e quattro uomini di età compresa tra 31 e 68 anni sono morti. Non hanno ancora nominato le vittime o l’autore, né hanno fornito la nazionalità delle vittime.
Secondo quanto appreso dal ‘Guardian’, tra le vittime ci sono un siriano, una donna eritrea e una iraniana. Ieri era trapelata la presenza di altri morti siriani e di un bosniaco.(AGI)