Una indagine della procura di Napoli Nord, delegata alla Guardia di Finanza di Napoli, ha portato a un decreto di sequestro preventivo di crediti derivanti dalle agevolazioni previste dal superbonus per oltre 93 milioni di euro a carico di 7 persone giuridiche in qualità di primi concessionari.
Il provvedimento è stato emanato d’urgenza per cautelare le provviste creditizie in cassetti fiscali delle imprese coinvolte. La negoziazione di questi crediti è avvenuta per la maggior parte tra marzo e aprile di questo anno; i crediti erano riconducibili a bonus fiscali per lavori edili di riqualificazione energetica, ristrutturazione e adeguamento sismico in realtà mai eseguiti, ed erano vantati perlopiù da società private di diverse consistenze aziendali e patrimoniali. E crediti sarebbero stati ceduti anche da 4 persone già decedute all’atto della negoziazione.
Tutte le cessioni comunicate all’Agenzia delle entrate erano state fatte dagli stessi soggetti cedenti in qualità di committenti dei lavori. Complessivamente sono indagate sette persone. Nel 2002 e il 2023, nell’ambito di un’indagine analoga, era già stati sequestrati complessivamente 1,5 miliardi di euro sempre per crediti fittizi di lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico.