Cattive notizie in materia di Superbonus: l’Agenzia delle Entrate ha chiarito i nuovi termini per ottenere le agevolazioni. La tegola dal fisco cadrà sulle teste di parecchi italiani: vediamo chi deve restituire i soldi.
Superbonus, arriva la tegola dal fisco: ecco chi deve restituire soldi
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito i nuovi termini per il Superbonus. Quanti sono alle prese con l’agevolazione al 110% hanno tempo fino al 31 dicembre 2023 per dimostrare di aver iniziato i lavori di ristrutturazione. Questo significa che dovranno provare di aver effettuato i bonifici e che i pagamenti siano allineati al reale stato delle opere edilizie.
E’ indispensabile, quindi, la certificazione dello stato di avanzamento dei lavori per la cessione del credito. Il documento deve essere redatto dal direttore delle opere edilizie, responsabile dello stato del cantiere e degli interventi che sono stati effettivamente realizzati. Il tutto corredato dai relativi pagamenti. In sostanza, non è prevista la cessione del credito per i lavori che sono ancora da effettuare. Pertanto, se la ristrutturazione è ferma è inutile accelerare i pagamenti perché non si otterrà comunque la cessione del credito.
A restituire i soldi del Superbonus, quindi, sono coloro che non hanno ancora effettuato i lavori e non sono in grado di dimostrare che il cantiere è in linea con i pagamenti che si richiedono.
Superbonus: discorso diverso per la detrazione fiscale
La nuova normativa in materia Superbonus è definita dal 13esimo comma dell’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020. Questa stabilisce che, per ottenere la cessione del credito o lo sconto in fattura, il contribuente deve certificare il diritto alla detrazione d’imposta per gli interventi agevolabili con il relativo contributo.
Il tecnico abilitato, ribadiamo, è chiamato a certificare che l’opera di ristrutturazione già realizzata sia conforme ai requisiti tecnici richiesti e corrispondente alle relative spese degli interventi agevolati. Soltanto in questo modo si potrà usufruire del Superbonus, nella misura del 110%, entro il 31 dicembre 2023.
Quanti, invece, intendono accedere all’incentivo con la detrazione fiscale potranno detrarre direttamente le spese dalle tasse. Nel saldo di quest’anno si potranno anticipare anche i costi per i lavori da concludere nel 2024. Il contribuito è regolato dalla circolare n. 24/E del 2020, che sottolinea che l’individuazione del periodo d’imposta segue il criterio di cassa. Pertanto, alla data dell’effettivo pagamento non deve necessariamente corrispondere quella di avvio delle opere edili.
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