AGI – Il quarantaquattresimo giorno di ostilità e segnato dalla strage di Kramatorsk, la cui stazione ferroviaria è stata colpita da due missili che avrebbero ucciso circa 35 persone e ne avrebbe ferite un centinaio. La città, nell’area dell’oblast di Donetsk ancora in mano alle forze di Kiev, appare obiettivo di un’imminente offensiva di Mosca, orientata ora a concentrare i suoi sforzi bellici nel Donbass. La Russia ha bollato l’attacco come una “provocazione” di Kiev affermando che è stato attuato con missili Tochka-U, un arma dei tempi sovietici che è ancora in dotazione all’Ucraina ma che Mosca ha ufficialmente dismesso nel 2020. Secondo Kiev, invece, a causare il massacro nello scalo ferroviario, dove migliaia di persone attendevano un treno per lasciare la regione, sono stati Iskander russi.
Bombardamenti intensi sulle città del Sud e dell’Est dell’Ucraina sono stati segnalati dall’ultimo bollettino dell’intelligence britannica. Determinata a conquistare l’intero territorio del Donetsk e del Lugansk, le due regioni parzialmente in mano a separatisti filorussi, Mosca vi sta muovendo rinforzi dalla strategica città di Izyum, sotto il suo completo controllo. Al momento, i russi hanno come priorità la cattura degli insediamenti di Popasna e Rubizne.
Altro obiettivo chiave della Russia è costruire un corridoio da terra che unisca la Crimea, annessa nel 2014, al Donbass. In mezzo c’è la città portuale di Mariupol, stremata da settimane di assedio, dove sono ancora bloccati oltre 100 mila residenti, senza acqua e riscaldamento e con gravi problemi di accesso ai beni di prima necessita’. Mentre Kiev ipotizza un’evacuazione via mare, i separatisti filorussi sostengono di essersi impadroniti del centro e affermano che le principali sacche di resistenza sono concentrate nel porto e nell’area dell’acciaieria Azovstal.
“E’ probabile che le forze russe completeranno la conquista di Mariupol nei prossimi giorni“, sostiene l’Institute for the Study of War (Isw). Il think tank americano, nella sua ultima analisi, sottolinea che “le Forze armate ucraine continuano a fare tutto il possibile per respingere l’offensiva delle truppe russe nel Donbass”, le quali “si stanno facendo piu’ attive e stanno ricevendo rinforzi dalla Russia.”
Nel Nord del Paese, dove anche la regione di Sumy è tornata del tutto in mano alle autorita’ di Kiev, il ritiro russo appare ormai totale ma l’area rimarrebbe pero’ ancora pericolosa a causa delle numerose mine disseminate dai soldati russi in ritirata. A Sud Ovest, continuano gli attacchi missilistici su Odessa, tramontate al momento sia l’ipotesi di un attacco anfibio che di un’avanzata da Est, a causa del costante fallimento dei tentativi di aggirare Mykolaiv. Secondo le autorita’ locali, le infrastrutture della localita’ portuale sono state colpite da missili lanciati dal Mar Nero. Mosca sostiene invece di aver distrutto un centro di addestramento per “mercenari stranieri”.
Source: agi