AGI – “Non sono un ateo aggressivo, e la Bibbia è un libro per me molto importante. Sono un fan dei Vangeli e anche della prima parte degli Atti degli apostoli”. A dirlo in un’intervista a la Repubblica è Jonathan Franzen, autore di “Crossroads”, in uscita in Italia per Einaudi.
Dice poi Franzen: “Puoi scegliere una religione o qualcos’altro, ma l’ateismo può essere un altro tipo di religione, specie nelle mani degli aggressivi atei inglesi, la cui posizione in fondo non è meno assurda e meno costruita di quella dei mistici. Anche la giustizia sociale che, abbandonatala religione, alcuni adottano come principio morale, è una storia che ci raccontiamo: puoi crederci appassionatamente, esprimere argomenti filosofici odi parte per promuoverla, ma alla fine è solo qualcosa in cui credi o non credi”.
E conclude: “Quello su cui fondiamo le nostre vite non può essere dimostrato, ma solo affermato, e sviluppato in qualcosa che ha la struttura del mito”. In una seconda intervista al Corriere della Sera, Franzen dichiara: “Non avevo intenzione di scrivere un romanzo in cui Dio avesse un ruolo così importante. È quasi un caso che questo sia anche un romanzo sulla fede, diciamo che rappresenta l’1 per cento del libro”.
Per poi sottolineare che “è il lavoro di uno scrittore immaginare di essere quello che non è. Ed è uno dei motivi per cui il romanzo è una forma narrativa così popolare e longeva” e “diciamo che mi sento come un falegname che costruisce mobili e tutto ciò che ha a disposizione sono i pezzi di legno avanzati dal progetto precedente”.
Source: agi