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Sport:Malagò spera di restare al Coni;Tizzano batte Abbagnale

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Tra le novità a livello di politica sportiva italiana c’è quella del due volte oro olimpico Davide Tizzano, eletto nuovo presidente della Federazione Italiana Canottaggio col 52,04%, dopo aver sconfitto il presidente uscente e supercampione del passato Giuseppe Abbagnale (47,58%) in una delle assemblee più partecipate di sempre. Tizzano ha già detto che serve “un cambio di marcia”. Confermati diversi presidenti ‘di peso’, quali Angelo Binaghi al Tennis e Padel col 96%, Paolo Barelli agli sport acquatici col 77%, Stefano Mei all’atletica leggera al 72%, Maurizio Casasco ai Medici sportivi col 98%, Angelo Cito al taekwondo col 98,6%, Luciano Bonfiglio alla canoa e Angelo Sticchi Damiani all’Aci. Poche settimane prima della morte, Franco Chimenti era stato riconfermato al ‘suo’ golf. Marco Di Paola resta agli sport equestri come Fabrizio Bittner, per un soffio, al pentathlon moderno. Nuovi sono Stefano Podini alla pallamano, Andrea Duodo al rugby, Siro Zanella che ritorna a capo dello squash, sport che debutterà ai Giochi nel 2028, e Alberto Miglietta alla pesistica. Uno dei giorni da ‘bollino rosso’ è il 3 febbraio 2025, il giorno delle elezioni della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Resta, per il momento, l’incognita se il presidente Gabriele Gravina si candiderà per il terzo mandato. Il 14 dicembre al Salone d’Onore del Coni a Roma, Luciano Rossi è pronto per il suo nono mandato anche perché è candidato unico: il dirigente umbro è stato eletto per la prima volta a 40 anni, nel 1993. Il 22-23 dicembre andrà alle urne il basket, il 19 gennaio ciclismo e sport rotellistici, il 22-23 febbraio la pallavolo. Lo sport mondiale si avvia ad un nuovo corso, nuovo presidente, nuovo esecutivo e soprattutto nuove sfide, decisamente molto difficili dati i tempi. Sette sono i candidati, più o meno favoriti, alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale. Tutto accadrà a marzo nella terra dove sono nate le Olimpiadi, la Grecia. E in Italia cosa sta accadendo? I riflettori sono puntati sul Coni, ovvero se ci sarà una proroga per Giovanni Malagò. Intanto, sono in corso le elezioni delle federazioni nazionali. Molte sono già andate alle urne – nuoto, tennis e atletica leggera che hanno riconfermato i precedenti presidenti –, altre, come calcio, ciclismo, scherma, pallavolo e basket, andranno nel corso dell’inverno. A livello di presidenza del Coni, la norma attualmente in vigore prevede che Giovanni Malagò debba lasciare Palazzo H, il quartier generale dello sport italiano, al massimo il 31 maggio essendo non è più candidabile perché arrivato al massimo dei mandati, il terzo essendo stato eletto per la prima volta il 19 febbraio del 2013. Detto ciò, ci sono papabili candidati alla presidenza ma nessuno ufficialmente vuole uscire allo scoperto: è ancora troppo presto, meglio aspettare l’anno nuovo. È si, perché il 2025 è ormai alle porte e tutti aspettano proprio il mese di gennaio perché, forse, a Malagò verrà concessa una proroga di un anno, ovvero fino alla primavera del 2026 quando avrà completato il cerchio dei Giochi olimpici di Milano Cortina 2026 da lui fortemente voluti e grazie a lui ottenuti rifacendosi della scoppola per la fallita (nel 2016) candidatura di Roma 2024. Malagò, che è membro del Cio, non ha mai nascosto che ci terrebbe molto proseguire a guidare lo sport italiano sicuramente fino al 2026 e, perché no, anche fino a Los Angeles 2028. Pensare ai numeri che eventualmente Malagò dovrà ottenere per essere rieletto è prematuro. (AGI)