di redazione
Alle 17,50 il cielo si è oscurato. Un’altisima nube di cenere lavica sul cielo di Catania e dei paesi etnei si è scaricata in una fitta pioggia di cenere e lapilli, grossi anche alcuni centimetri, che un vento leggero ha disperso verso sud.
L’Etna, il gigante che domina la Sicilia orientale non cessa mai di stupire. Da giorni regala un’eruzione spettacolare, con una forte attività e splosiva dal cratere di Sud-est, dal quale trabocca un fiume di lava che scorre lungo la parete occidentale del vulcano e va a riversarsi nell’immensa e desertica valle del Bove.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – Osservatorio etneo (Ingv-Oe), già dalle 16.10 aveva registrato ’intensificarsi dell’attività esplosiva, che si è poi trasformata nel grandioso fenomeno delle fontane di lava, per formare poila il nuvolone di cenere altissimo e spesso che fa piovere cenere e lapilli sulla testa dei catanesi.
Il tremore vulcanico per tutta la giornata si è mantenuto su valori elevati, con un repentino incremento nelle ore che hanno preceduto l’esplosione dal cratere sommitale. La sorgente del tremore sismico si trova al di sotto del cratere di Sud-Est, ad una profondità compresa tra 2.900 e 3.000 sul livello del mare.
A causa dell’emergenza cenere l’aeroporto internazionale “Vincenzo Bellini” di Catania ha sospeso l’operatività, lo ha deciso l’unità di crisi dello scalo, poichéla colonna di fumo e cenere emessa dal vulcano ha raggiunto l’altezza di oltre un chilometro e il buio non permette di garantire la sicurezza dei voli.