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Spagna: ‘no a distribuzione migranti’;Vox verso rottura con PP

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Vox è pronta a rompere i patti di alleanza con il Partito Popolare nelle amministrazioni locali. Lo annuncia lo stesso partito dell’estrema destra spagnola. La causa della possibile rottura è la distribuzione nelle diverse comunità autonome di minori immigrati non accompagnati che Vox rifiuta di accettare.
La formazione guidata da Santiago Abascal ha annunciato la convocazione del Comitato Esecutivo Nazionale “urgente” per concordare le prossime decisioni da prendere. Vox accusa il leader Popolare, Alberto Núñez Feijóo, di aver infranto i patti di governo regionale avendo “costretto i presidenti a votare sì alla distribuzione” dei minori migranti. “È stato Núñez Feijóo a rompere i governi di coalizione”, si legge nella dichiarazione. “I presidenti regionali del PP hanno rispettato unilateralmente gli ordini di Feijóo, senza tener conto del loro partner e addirittura non rispettando la loro volontà manifesta e impegnata nelle conversazioni interne tenutesi nelle ultime settimane”, accusa Vox nella nota.
L’anno scorso tutte le comunità autonome spagnole hanno deciso di distribuire 373 minori provenienti dalle Isole Canarie e da Ceuta, finanziati dall’Esecutivo centrale con un totale di 20 milioni di euro. Ma la maggior parte delle comunità autonome non ha rispettato e non ha accolto nemmeno un bambino sulla base di tale patto non vincolante, scrive il giornale El Dìario. La minaccia di rompere questi accordi tra il PP e Vox era nell’aria da giorni ed era stata anticipata dallo stesso Abascal. “Abbandoneremo immediatamente questi governi. Non saremo complici di rapine, machete e stupri”, ha affermato Abascal. Da allora la tensione tra le due formazioni non è cessata. Mercoledì stesso, il vicepresidente della Junta de Castilla y León, Juan García-Gallardo, ha avvertito che lascerà il suo incarico se il presidente regionale, Alfonso Fernández Mañueco, del PP, si piegherà ai desideri del governo centrale e ha accusato i Popolari di cedere alla politica dell’immigrazione dell’esecutivo. (AGI)