Il veleno dei ragni potrebbe risultare di grande valore per la bioeconomia. E’ quanto emerge da uno studio guidato dal LOEWE Centre for Translational Biodiversity Genomics (TBG) in Assia, Germania, e pubblicato su npj biodiversity. Con circa 52.000 specie in tutto il mondo, i ragni sono particolarmente diversificati e producono il più complesso di tutti i veleni animali: il veleno di una sola specie può contenere più di 3.000 molecole. Queste appartengono principalmente al gruppo delle piccole neurotossine e vengono utilizzate per sopraffare gli insetti. Gli autori del nuovo studio dimostrano che oltre alle neurotossine, il veleno di ragno contiene anche un’ampia varietà di enzimi. “Gli enzimi sono elementi fondamentali della bioeconomia. Accelerano le reazioni chimiche e sono caratterizzati da una formazione di sottoprodotti molto bassa, basso consumo energetico e biodegradabilità. Possono quindi essere utilizzati per creare valore in modo altamente sostenibile. L’industria è quindi costantemente alla ricerca di nuove fonti di enzimi”, spiega Josephine Dresler, dottoranda nel gruppo di lavoro e prima autrice dello studio. “Alcuni degli enzimi che abbiamo identificato potrebbero essere utilizzati nei detersivi o nella gestione dei rifiuti, ad esempio, per le loro proprietà di scissione dei grassi o di degradazione delle proteine. Potrebbero dare un contributo significativo a una trasformazione sostenibile in quel settore”. “In passato, alcuni studi pionieristici suggerivano la presenza di enzimi nei veleni di ragno, ma non è mai stata effettuata una ricerca mirata su di essi. Abbiamo assunto questo compito e abbiamo sistematicamente esaminato i dati grezzi di tutti i ragni finora analizzati per quanto riguarda il veleno alla ricerca di enzimi. Siamo stati in grado di dimostrare che ci sono in effetti più di 140 diverse famiglie di enzimi nel loro veleno”, spiega il leader dello studio, il dott. Tim Lüddecke, capo del gruppo di lavoro Animal Venomics presso l’IME-BR e la Justus Liebig University di Giessen. “Questo significa, tra le altre cose, che abbiamo notevolmente sottostimato la diversità chimica dei veleni dei ragni finora, poiché tutti i calcoli di complessità si basano solo sulle neurotossine”. (AGI)
SCI/PGI