AGI – Non solo beni in natura per i favori elargiti: gli inquirenti hanno scoperto l’esistenza di un vero e proprio tariffario che prevedeva ad esempio 400 euro per una pratica di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno ‘molto bloccata o complessa’; 200 euro per la trattazione di una pratica ordinaria; 100 euro per la consegna. Erano gli stessi coniugi, che in varie conversazioni commentavano gli importi incassati dagli intermediari (500 euro) a fronte delle cifre irrisorie date a loro (100 euro).
E non sono mancate lamentele quando qualcuno non ha corrisposto quanto sperato: come quando la donna, riferendosi ad un cliente, si lamenta che questi 2 anni prima avrebbe dato un prosciutto, e quell’anno neanche questo prosciutto.
Dodici le persone raggiunte dalla misura cautelare: risultano tutte indagate, con specifici e distinti ruoli, per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio: in primo piano Serafina La Placa, 56 anni, assistente capo della Polizia in servizio all’ufficio immigrazione della Questura di Parma.
A fare da tramite con gli stranieri – di varie nazionalità, tra cui pakistani, indiani, tunisini, un cinese e un albanese – il marito della donna Filippo Pignato, 57 anni. In cambio avrebbe ricevuto un’illecita remunerazione in denaro o in beni di varia natura.
Le indagini hanno preso il via nell’estate del 2019, quando una donna riferì che, recatasi presso l’Ufficio Immigrazione di Parma per il rilascio del permesso di soggiorno delle proprie sorelle, era stata ricevuta da una dipendente che le aveva spiegato di essere “l’unica a cui rivolgersi per accelerare l’iter di rilascio e le forniva un numero di telefono da chiamare in caso di problemi, spiegando che avrebbe potuto rispondere anche il marito.
Alla fine delle indagini. moglie e marito sono finiti agli arresti domiciliari, assieme ad altre 9 persone – tutti stranieri di varie nazionalità. Detenzione in carcere invece per un cittadino indiano. L’ordinanza cautelare nei confronti delle dodici persone è stata firmata dal gip del Tribunale di Parma Mattia Fiorentini su richiesta del Procuratore della Repubblica Alfonso D’Avino e del sostituto Francesca Arienti.
Tra le intercettazioni che hanno portato ai 12 arresti, anche la conversazione tra due indagati in cui veniva sottolineato che per le pratiche “ci vogliono 8/9 mesi […] se vieni da me ci vogliono 40 giorni […]”, con riferimento al canale privilegiato rappresentato dalla poliziotta dell’ufficio immigrazione finita nei guai, accusata anche di omissione di controlli e sottrazione di fascicoli.
In totale, a La Placa sono contestati tredici episodi di corruzione per atto contrario ai doveri di
ufficio, in concorso con il marito e, di volta in volta, con gli ‘intermediari’.
Complessivamente sono state ricostruite 40 pratiche illecitamente gestite dalla poliziotta, ma il sospetto è che il giro fosse ben più ampio.
Vedi: Soldi per 'sveltire' permessi soggiorno, arrestata una poliziotta a Parma
Fonte: cronaca agi